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Sono molti i bambini e i ragazzi che soffrono di dislessia, fortunatamente oggi riconosciuta e diagnosticata sempre prima. In Olanda, un provvedimento recente sta facendo molto discutere: saranno vietati calcolatrici e correttori durante gli esami scolastici, anche per gli studenti affetti da dislessia.
Le ragioni del provvedimento
Questo divieto ha scatenato polemiche sia da parte delle famiglie degli alunni con dislessia, sia da quasi tutta l’opinione pubblica. Ma il ministero dell’Istruzione olandese pare non voler fare marcia indietro. Infatti, la motivazione addotta è che gli esami e i test scolastici debbano essere uguali per tutti. Negando di fatto quanto universalmente riconosciuto e cioè che la dislessia necessita di alcuni aiuti perché si possa accedere in modo davvero paritario agli esami.
Cosa avviene in Italia
Mentre in Olanda si adduce l’equità come motivazione per il divieto dell’utilizzo di aiuti e dispositivi durante gli esami, in Italia la legge prevede che i bambini e i ragazzi dislessici usufruiscano di piani didattici personalizzati, che prevedono sia l’uso della calcolatrice, sia la videoscrittura con correttore ortografico. Ma c’è di più. la scuola italiana prevede anche misure dispensative: si tratta di evitare agli studenti dislessici alcune pratiche che non hanno rilevanza sull’apprendimento ma che possono metterli in difficoltà e in imbarazzo (per esempio, la lettura di lunghi brani in classe).