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Camminare è un’attività a costo zero, che fa benissimo alla salute. Non solo a quella degli adulti, ma anche a quella dei bambini. Sembra addirittura che fare 1.000 passi in più al giorno possa aiutare nella lotta al diabete di tipo 1. Lo dimostra un recente studio, condotto da un gruppo di ricercatori australiani, dell’Università di Adelaide, e pubblicato online su Diabetes Care.
Una malattia frequente nei bambini
Il diabete è una malattia cronica in cui sono presenti un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue (la cosiddetta “glicemia”) e altre alterazioni nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi. Alla base c’è un difetto assoluto o relativo dell’insulina, l’ormone che regola l’ingresso e l’utilizzo del glucosio nelle cellule, evitando che esso ristagni nel sangue. Il diabete di tipo 1 subentra quando il pancreas (una ghiandola) non è più in grado di produrre insulina a causa di un anomalo funzionamento del sistema immunitario. Si tratta della forma più frequente nelle persone giovani.
I tredicenni sotto osservazione
La ricerca ha coinvolto 90 bambini con un’età media di 13 anni, tutti affetti da diabete di tipo 1. Gli studiosi hanno monitorato le loro giornate, controllando in particolare il tipo, la durata e la frequenza dell’attività fisica svolta. Inoltre, li hanno invitati a fare ogni giorno 1.000 passi in più rispetto alla loro solita routine. Lo scopo era capire quale fosse il legame fra controllo della malattia e stile di vita.
1.000 passi in più al giorno fanno la differenza
Dall’analisi dei risultati è emerso che poco più della metà dei bambini coinvolti, più precisamente il 55%, faceva meno di 10mila passi al giorno, la soglia raccomandata dagli esperti per mantenere in buona salute l’organismo. Tuttavia, non c’era una grande differenza fra questi bambini e quelli più attivi, che riuscivano a raggiungere il tetto dei 10mila passi. Infatti, in tutti i casi, aggiungendo1.000 passi in più alla conta giornaliera, si ottenevano gli stessi benefici: un miglioramento della struttura dei vasi sanguigni e una riduzione del rischio di aterosclerosi, ossia la formazione di placche all’interno delle arterie, che ostacolano la circolazione e mettono a rischio l’apparato cardiovascolare.
Lo sport va benissimo
Del resto, che il movimento sia un toccasana contro il diabete di tipo 1 è ormai accertato. “L’attività motoria è uno dei quattro punti cardine nella cura del diabete 1. È importante perché il muscolo utilizza e assorbe il glucosio. Sia l’attività fisica di tipo aerobico sia quella di tipo anaerobico, oltre a tenere sotto controllo il peso, regola e ottimizza l’utilizzo del glucosio” spiega Claudio Maffeis, professore di pediatria all’Università di Verona. Inoltre, protegge tutto l’apparato cardiovascolare, sia il centro sia la periferia, messo a dura prova dal diabete.