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Il calcio è lo sport più diffuso al mondo e per la sua semplicità è praticato anche dai bambini fin dalla più tenera età. La palla può essere colpita con i piedi o con la testa. Negli Stati Uniti questo gioco è stato scoperto in tempi relativamente recenti, ma già si stanno apportando alcune modifiche alle sue regole.
La decisione della Federcalcio
Di recente, infatti, è stato stabilito dalla Federcalcio americana il divieto nelle squadre giovanili di colpire la palla con la testa. Il motivo di questa decisione è l’elevata pericolosità dei colpi di testa e il rischio che possano provocare un trauma cranico. Secondo gli esperti i traumi possono lesionare aree cerebrali importanti e portare malattie letali, come il morbo di Lou Gerigh o invalidità di vario genere.
Perché i bambini rischiano di più
I ragazzini tra i 10 e i 12 anni sono più vulnerabili agli effetti delle commozioni cerebrali, in quanto sia la loro materia grigia sia i muscoli del collo non sono ancora del tutto sviluppati. In USA sono, dunque, vietati i colpi di testa ai calciatori sotto i 10 anni. I colpi di testa sono stati addirittura al centro di una class action, sempre negli Stati Uniti, avviata contro i dirigenti calcistici da un gruppo di genitori di giovani giocatori, preoccupati per la salute dei loro figli. In risposta a questa iniziativa è stato di vietare i colpi di testa ai calciatori sotto i 10 anni e i ragazzi sotto i 13 anni possono farli soltanto durante l’allenamento.
Stabilite nuove regole
L’obiettivo della Federcalcio statunitense è quello di creare parametri e linee guida da rispettare per evitare che si verifichino nei giovani sportivi infortuni alla testa, che talvolta possono provocare gravi conseguenze. Viene, così, raccomandato agli allenatori di limitarne il ricorso durante le partite e di rispettare l’età minima sino a cui non si può colpire la palla con la testa. Nuove normative, dunque, disciplinano il gioco del calcio giovanile in America, tra cui una relativa alle sostituzioni che prevede la possibilità di far uscire temporaneamente un calciatore che abbia avuto un sospetto trauma cranico.
D’accordo i medici
La decisione di vietare i colpi di testa sotto i 10 anni è stata ampiamente condivisa anche da neurologi ed esperti, è considerata un diktat per le accademie giovanili nazionali, mentre si tratta di una semplice raccomandazione per le altre società sportive che non operano sotto il diretto controllo della Federcalcio.