Bambini on line: i consigli dei pediatri

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/08/2012 Aggiornato il 14/08/2012

Quando sono on line i bambini corrono il pericolo di visionare contenuti pornografici e anche di essere adescati da malintenzionati. Ecco i consigli dei pediatri per proteggerli da questi rischi

Bambini on line: i consigli dei pediatri

 

È di fondamentale importanza che i genitori vigilino costantemente sul contenuto dei siti visitati dai propri bambini quando sono on line e che mettano in atto una serie di strategie per proteggerli dalle insidie di Internet. Al riguardo la Federazione italiana medici pediatri (Fimp)  ha di recente messo a punto un decalogo per l’uso corretto della rete.

Il decalogo dei pediatri

1. No alla nuova divinità: internet non è il nuovo Messia.
2. No alle esagerate paure: internet non è un mostro.
3. No al’luso eccessivo. A qualsiasi età, troppe ore davanti a uno schermo sono deleterie.
4. No al surfing infinito. Provoca profonde disattenzioni e modifiche neuronali e già gli esperti Usa si chiedono: il web ci rende stupidi?
5. No all’uso di facebook come diario. Usarlo con parsimonia nei testi e nelle immagini: troppi dati e troppe confessioni personali fanno male oggi e faranno ancor peggio domani.
6. Sì al computer in un’area comune della casa: sul web i ragazzi non hanno diritto alla privacy e i genitori non devono avere paura di controllarli.
7. Sì all’uso accompagnato del web. Internet è la più colossale enciclopedia a disposizione, quindi è bene aiutare i figli a scoprirne i pregi e a eliminarne i difetti.
8. Sì alla condivisione delle regole sull’uso: i ragazzi devono sapere che i genitori hanno il diritto e il dovere di sorvegliarli.
9. Sì all’insegnamento dell’educazione sul web: ciò che non si può fare all’esterno è sconsigliato anche su internet.
10. Sì al dialogo genitori-figli sull’uso dei media digitali: occorre essere consapevoli affinché internet, telefonini, sms diventino un autentico contributo a crescere.

Le strategie a casa

I genitori possono fare molto per difendere i loro bambini quando sono on line. Si tratta di accorgimenti molto semplici, ma decisamente efficaci. Vediamo qualche esempio.
Il computer collegato a internet va tenuto in una stanza frequentata, in cui sia possibile transitare senza dare l’impressione di un controllo diretto quando il bambino è on line.
È importante controllare il tempo in cui il bambino rimane connesso e fissare dei limiti di orario.
Installare dei programmi di protezione: in questo modo si limita l’accesso ad aree specifiche. I programmi si possono acquistare in negozi specializzati e l’istallazione è semplice.
I messaggi di posta dei figli da parte di sconosciuti devono essere letti dai genitori, che hanno il diritto di pretenderlo.
Non si deve permettere che i bambini si intrattengano con qualcuno che hanno conosciuto tramite internet, anche se si tratta di un bambino che ha mandato una sua foto: potrebbe essere un inganno.
I figli vanno messi al corrente, con parole adeguate, dei possibili rischi in cui ci si può imbattere in rete. Ai ragazzini va spiegato che non devono mai e per nessun motivo dare a sconosciuti le proprie foto.
È bene imparare a utilizzare sempre uno o più filtri, ossia servizi in grado di selezionare le pagine su Internet in base a criteri impostati dai genitori. Il filtro non lascia passare nulla che non sia in un elenco di siti approvati, permettendo di evitare l’esposizione dei bambini a contenuti considerati pericolosi e violenti.

In breve

Un prezioso decalogo per un web a misura di bimbo

Quando navigano in rete i bambini corrono il pericolo di visionare contenuti pornografici o essere adescati da malintenzionati, che arrivano a proporre loro incontri magari con la scusa di un servizio fotografico. Per proteggerli da questi rischi, ecco 10 preziosi consigli dalla Fimp (Federazione italiana medici pediatri).

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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