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Bambini e troppa tv? Da sempre si tratta di un connubio dall’accezione negativa. Problemi alla vista, difficoltà di concentrazione, sedentarietà: i piccoli che trascorrono molte ore davanti al televisore possono presentare numerosi “segni” di questa vera e propria dipendenza. E non solo durante l’infanzia, come si pensava. Si è scoperto, infatti, che i danni si presentano anche in età adulta.
Un rapporto più deleterio di quanto si pensasse
Il tema “bambini e troppa tv” è al centro di uno studio condotto dalla University College di Londra e presentato alla conferenza del Centre for Longitudinal Study. Dopo aver analizzato un campione di 6 mila persone, seguite sin dalla nascita e per diversi decenni, sono venuti alla luce dati davvero interessanti. Infatti, lo studio ha messo in relazione la quantità di tempo trascorsa davanti alla tv da bambini e i relativi “danni” riportati in età adulta, prendendo in considerazione anche tappe “intermedie” di osservazione, come quella attorno ai 10 anni del bambino. Il rapporto tra salute dei bambini e troppa tv ha, quindi mostrato, di essere ancora più forte (e deleterio) di quanto si pensasse.
La dipendenza non si spezza negli anni
La ricerca ha evidenziato, dunque, che gli adulti che trascorrevano più di tre ore al giorno davanti al piccolo schermo, erano stati bambini che guardavano spesso la tv, fin dai primi anni di vita. E proprio questi ex bimbi dipendenti dal televisore erano poi diventati in buona percentuale individui tendenti al sovrappeso o, addirittura, all’obesità.
E condanna all’obesità
Stare toppo davanti alla tv, infatti, porta per forza di cose a muoversi meno, nonché alla maggiore probabilità di consumare junk food come patatine o bibite gassate e dolci. E così, anno dopo anno, questi ex bambini teledipendenti diventano obesi e pigri. Con tutte le conseguenze per l’organismo che ne derivano…
Intervenire subito
È bene quindi evitare che i bambini trascorrano troppe ore davanti a cartoni animati e telefilm, perché così li si protegge nel tempo, avendo cura anche della loro salute “futura” e del grado di benessere psico-fisico di cui potranno godere in età adulta.