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Lo status socio-economico è in grado di influenzare il tempo che i bambini passano davanti alla tv. Lo dimostrerebbe uno studio statunitense, promosso da Wanjiku Njoroge del Seattle Children’s Hospital e della University of Washington, che ha trovato l’esistenza di una significativa associazione tra il consumo dei media (come la tv) da parte dei bambini e il reddito della famiglia: più ricchi e istruiti sono i genitori, tanto meno tempo i bambini trascorrono a guardare la tv.
Che cosa succede in Italia
Dalle ultime ricerche condotte in Italia (fonte Eurispes), risulta che i bambini in età scolare guardano la televisione in media fra le 3 e le 5 ore al giorno, mentre dedicano allo studio o al gioco un tempo nettamente inferiore. Il 30% dei bambini italiani tra i 3 e i 10 anni guarda la tv dopo pranzo e prima di cena, mentre il 70% si addormenta davanti alla tv, che spesso sostituisce la ninna nanna e le favole lette dai genitori.
Sempre più condizionati dalla tv
Secondo gli esperti i bambini vivono un’esistenza sempre più condizionata dai mezzi di comunicazione e in particolare dalla televisione. Tutte le ricerche concordano sulla massiccia fruizione televisiva da parte del bambino dai due anni di vita in poi, con medie di ascolto di quasi tre ore al giorno fino ai casi limite di otto-dieci ore. “La televisione finisce così con l’essere la fonte maggiore di esperienza comune nella vita del bambino e di essere, come la scuola e la famiglia, una delle principali agenzie di socializzazione”.