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Un genitore che fuma è triplamente incosciente: non solo mette a rischio la propria salute, ma anche quella dei propri figli. Per ben due volte. Infatti, non solo quello passivo, ma anche il fumo di terza mano provoca il cancro. La conferma arriva da un recente studio, condotto da un team di ricercatori inglesi, dello York Wolfson Atmospheric Chemistry Laboratories, e pubblicato sulla rivista Environment International.
Un fattore di rischio poco conosciuto
Tutti conoscono il fumo passivo, ossia l’inalazione involontaria delle sostanze inquinanti emesse delle sigarette, dai sigari o dalle pipe fumati da altre persone. Pochi, invece, sanno che esiste anche un fumo di terza mano. Si tratta dell’esposizione, sempre involontaria, ai residui della combustione del tabacco che rimangono sulle superfici, sugli oggetti, nella polvere e sui vestiti, anche a distanza di tempo. Si sospetta da mesi che si tratti di un fattore nocivo per la salute. Ora, in effetti, è arrivata la conferma che fumo di terza mano provoca il cancro, specialmente nei bambini.
Nelle sigarette sostanze cancerogene
Gli autori hanno concentrato la loro analisi su alcune sostanze cancerogene liberate dalle sigarette e presenti nella loro polvere, chiamate N-nitrosammine e nitrosammine specifiche del tabacco (TSNAs). Hanno così scoperto che esse vengono prodotte quando i depositi di nicotina si trovano sulle superfici interne, anche dopo che la sigaretta è stata spenta. “I materiali cancerogeni possono essere passati dai fumatori ai non fumatori durante un contatto in comune, per esempio tra i vestiti e le superfici” hanno spiegato. Per questo hanno concluso che il fumo di terza mano provoca il cancro.
I bimbi sono molto vulnerabili
I bambini rappresentano una categoria particolarmente a rischio per vari motivi. Innanzitutto, le loro vie respiratorie sono ancora in via di sviluppo e non possiedono tutti i sistemi di difesa presenti negli adulti. Inoltre, occorre considerare che i bambini possono facilmente entrare in contatto con queste particelle inalandole o assorbendole tramite la pelle. Ma non solo: specialmente i più piccoli tendono a portarsi tutto alla bocca, di conseguenza potrebbero ingerire anche le polveri cancerogene che si sono depositate sugli oggetti.
L’ideale è dire addio al fumo
È per queste ragioni che gli esperti invitano mamma e papà a smettere di fumare. Rinunciare alle sigarette solo in presenza dei bambini non è sufficiente: le particelle cancerogene possono rimanere attaccate ai vestiti, ai sedili dell’auto, ai mobili e da qui raggiungere facilmente l’organismo dei più piccini, danneggiandolo inesorabilmente.