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Secondo una ricerca inglese pubblicata dai ricercatori della Exeter Medical School sulla rivista medica Child and Adolescent Mental Health, dietro alle molte assenze da scuola potrebbe esserci un problema psicologico. L’ansia è un’emozione che viene vissuta con grande disagio e che, a livelli estremi, può ostacolare le prestazioni di bambini e ragazzi e impedire anche lo svolgimento delle attività quotidiane più semplici, come appunto andare a scuola.
La ricerca inglese
L’ansia nei bambini e nei ragazzi sarebbe un fattore determinante nelle assenze da scuola, più del mal di pancia e del mal di testa: attraverso una comparazione incrociata dei risultati di 11 studi, il team inglese ha classificato la frequenza scolastica sotto diverse categorie: le assenze totali, distinguendo quelle mediche da quelle ingiustificate e dall’assenteismo dovuto a disagi di natura emotiva. La ricerca, svolta da Katie Finning e dai suoi collaboratori, ha evidenziato una forte correlazione tra ansia e assenze da scuola: potenzialmente l’ansia potrebbe essere una delle principali cause dell’incapacità di bambini e ragazzi di andare a scuola e di affrontare un ambiente e delle attività che probabilmente vivono come troppo minacciose e fonti di disagio.
L’ansia causa anche sintomi fisici
Secondo i ricercatori, il personale scolastico e gli operatori sanitari dovrebbero prestare attenzione alla possibilità che l’ansia possa essere alla base della scarsa frequenza scolastica, e che possa causare anche molti sintomi fisici diversi, come mal di pancia, mal di testa e altri disturbi che potrebbero portare i ragazzi ad assentarsi da scuola.
Insegnare ai ragazzi a gestire l’ansia
Questo studio porta a riflettere su quanto sia importante non sottovalutare l’ansia e le numerose conseguenze negative che questa può comportare, fin dalla più tenera età. È fondamentale che chi lavora a stretto contatto con i bambini insegni loro delle modalità per tranquillizzarsi quando provano ansia. Esistono, infatti, numerosi trattamenti che sono molto efficaci e che, quindi, possono consentire di far capire anche agli studenti più giovani che sono in grado di fronteggiare adeguatamente quello che temono.