Argomenti trattati
A casa, in genere, lo si fa più volte nell’arco della giornata. Ma aprire le finestre è utile anche a scuola. Secondo un recente studio del Berkeley Lab, in California (Stati Uniti), infatti, favorire il ricambio dell’aria delle classi riduce il numero di assenze per malattia degli alunni. I ricercatori hanno preso in esame 162 aule di 28 scuole elementari. Hanno così scoperto che aprire le finestre a scuola è vantaggioso sia per la salute dei bambini sia il portafoglio dei genitori. Infatti, se si favorisce il ricambio dell’aria, le assenze dei bambini si riducono di circa il 3,5% all’anno. Ciò si traduce in un risparmio per le famiglie di 80 milioni di dollari, fra cure, baby-sitter e costi per i giorni di lavoro persi da mamma e papà. L’ideale, secondo gli esperti, sarebbe una ventilazione pari a 7 litri al secondo per studente.
Non al mattino presto
È importante, però, non aprire le finestre al momento dell’arrivo degli studenti a scuola, perché altrimenti lo smog delle auto dei genitori può inquinare l’aria interna, a maggior ragione se la scuola è localizzata in una zona molto trafficata.
Gli inquinanti indoor
Ma perché l’aria delle aule va cambiata? Perché moltissime sostanze dannose sono più concentrate in classe che all’esterno. Per esempio, sono inquinanti indoor, o comunque elementi nocivi, gli acari della polvere, le emissioni dai mobili e dai prodotti di pulizia e i composti che provengono da colle, pennarelli, carta, profumi. L’esposizione a queste sostanze può aumentare il rischio di allergie, riniti, irritazioni oculari, problemi respiratori.