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Fino a qualche anno fa si manifestavano soprattutto a partire dall’adolescenza e dalla prima età adulta. Oggi, invece, anoressia e bulimia colpiscono anche le bambine, addirittura fin dagli otto anni d’età. A dirlo sono gli esperti che nelle scorse settimane si sono riuniti a Roma per il 71° Congresso della Società Italiana di Pediatria (Sip).
In aumento e più precoce
Durante una sessione dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, i pediatri della Sip hanno spiegato che la letteratura scientifica degli ultimi anni dimostra che anoressia e bulimia sono sempre più precoci. In Italia la conferma arriva dalla Ricerca Nazionale sui DCA del Ministero della Salute che ha coinvolto 1.380 preadolescenti e adolescenti di età compresa tra gli 8 e i 17 anni. Ebbene, stando ai dati raccolti, in alcune bambine di otto anni sono già presenti i primi sintomi di queste malattie. Complessivamente, nel nostro paese sono due milioni i giovani interessati da queste problematiche.
Attenzione tra gli 8 e i 10 anni
Alla luce di questa situazione, gli specialisti invitano genitori e colleghi a non sottovalutare eventuali campanelli di allarme. “Tra gli 8 e i 10 anni c’è quella che potremmo definire ‘l’età del sospetto’, in cui si manifestano i primi segni del problema. Se si riesce a intercettarli subito i ragazzi recuperano” ha affermato Giampaolo De Luca, vicepresidente della Società italiana di medicina dell’adolescenza e presidente della Sip sezione Calabria.
Allarme se…
Ecco a che cosa fare attenzione fin dall’infanzia. Innanzitutto ansia, poi modifiche nel comportamento, tendenza a chiudersi in se stessi, isolamento, abitudine di nascondere ciò che si fa, episodi di autolesionismo, esagerata attività fisica. È importante anche fare attenzione al modo in cui la bambina mangia: lo sminuzzare il cibo in pezzi piccolissimi, il mangiare lentamente, l’esclusione di alcuni alimenti, l’assunzione di molta acqua, un uso frequente del bagno, specie dopo i pasti sono tutti atteggiamenti da non sottovalutare.
Alla base non solo fattori genetici
Le cause di anoressia e bulimia non sono ancora del tutto conosciute. Sicuramente esistono dei fattori di rischio, come l’insoddisfazione per il proprio corpo, l’ambiente familiare (in particolare, giocano un ruolo importante la depressione materna e il conflitto generazionale), il sovrappeso, la scarsa autostima. È stato dimostrato che esiste anche una predisposizione genetica. In ogni caso, la guarigione è possibile: si calcola che la remissione a cinque anni dell’anoressia sia del 66,8% contro il 45% della bulimia.