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Grazie a un test del sangue (un semplice prelievo), messo a punto da un gruppo di ricercatori delle università inglesi di Southampton, Exeter Plymouth, è possibile predire se un bambino rischierà da adolescente di andare incontro a obesità. È un passo in avanti fondamentale nella prevenzione e per impostare sin da piccoli stili di vita corretti per evitare “da grandi” malattie, come appunto l’obesità, fattore favorente di malattie come il diabete tipo 2, problemi cardiocircolatori (35%) e ipertensione (55%).
Come funziona il test
Il test si basa sull’esame di un gene, PGC1, importante nella regolazione dell’accumulo del grasso corporeo. Eseguibile quando il bambino ha 5 anni, il test predice il rischio di obesità a 14 anni e quindi potrebbe permettere interventi preventivi precoci prima che il bambino sia ingrassato in modo importante. L’importanza del test viene spiegata nelle pagine della rivista specializzata “Diabetes”: va a vedere il livello di attivazione del gene PGC1, misurabile valutando la presenza o assenza su di esso di molecole dette gruppi metile (che hanno un’azione di interruttore che spegne il gene). La “metilazione del Dna” è una modifica chimica (di tipo epigenetica) di un certo gene che serve a regolarne l’attività. Più un gene è metilato, meno è acceso.
40 bambini sotto osservazione
Gli esperti hanno eseguito il test del sangue su 40 bimbi di cinque anni, che poi sono stati monitorati fino al quattordicesimo anno. Hanno potuto così verificare che ogni aumento del 10% del livello di metilazione di PGC1 a cinque anni, corrisponde a un aumento del 12% del grasso corporeo a 14. Gli esperti britannici hanno scoperto che il grado di metilazione del gene PGC1 è determinante per il peso corporeo di un bambino. Se a cinque anni il gene è molto metilato, è altamente probabile che il bambino a 14 anni sarà obeso.