Argomenti trattati
Si tratta di un disturbo abbastanza frequente nei bambini. Infatti, non è raro che, giocando o facendo sport, i bimbi cadano e si procurino un trauma cranico, fortunatamente nella maggior parte dei casi lieve. Anche gli incidenti stradali sono una causa comune di commozione cerebrale. La diagnosi si basa innanzitutto sui sintomi e, a volte, sull’esecuzione di esami come Tac e risonanze magnetiche. In futuro, però, potrebbe essere più facile diagnosticare questa condizione. Un recente studio, infatti, ha scoperto che un test dell’udito può aiutare a individuare le commozioni cerebrali.
Uno studio sui bambini
La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori statunitensi, della Northwestern University, ed è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Ha coinvolto 20 bambini con trauma cranico e 20 bambini sani. Tutti sono stati sottoposti a un test dell’udito. In più, contemporaneamente, a uno studio delle risposte cerebrali attraverso alcuni elettrodi applicati sulla testa e collegati a uno speciale macchinario. Lo scopo era capire se l’esposizione a determinati suoni determini comportamenti a livello cerebrale differenti a seconda che sia presente una commozione cerebrale o meno.
Un test molto sensibile
Dall’analisi dei risultati è emerso che le attivazioni cerebrali che si sono verificate in risposta a stimoli uditivi complessi, come il parlato, sono state diverse nei due gruppi. Nei bambini con trauma cranico, infatti, le risposte sono state più lente e piccole. Il test è risultato molto sensibile e attendibile. Ha consentito di identificare i bambini con trauma cranico con un’accuratezza del 90% (18 bambini su 20) e i bambini del gruppo di controllo (quindi non andati incontro a concussione) con un’accuratezza del 95% (19 su 20).
Valido anche per capire il recupero
Per avere un’ulteriore prova dell’efficacia del test, i ricercatori lo hanno ripetuto a distanza di 27 giorni. Hanno così scoperto che nei bambini che avevano subito il trauma cranico i sintomi erano migliorati. L’attività elettrica del cervello, di conseguenza, in risposta all’ascolto di una voce si era quasi normalizzata. Quindi, il miglioramento della sintomatologia stava andando di pari passo a quello dell’elaborazione uditiva. Gli studiosi hanno concluso che un test dell’udito può essere un biomarcatore efficace per la presenza e la gravità del trauma cranico.