Corre senza esitazioni
Un bambino di tre anni è capace di muovere il proprio corpo con una certa sicurezza: ora corre senza più esitazioni e con una buona velocità, non ha paura di cadere e ama lanciarsi in corse sfrenate. È anche in grado di percepire gli ostacoli a una certa distanza e di evitarli o superarli, in modo da non dover interrompere la sua andatura spedita o da ruzzolare a terra.
Sale le scale con disinvoltura
Ormai il bambino sale le scale con grande facilità, senza bisogno di sostegni e mettendo un piede su ogni gradino (se naturalmente i gradini non sono troppo alti o distanti tra loro). Ha, invece, ancora qualche difficoltà nello scendere: non ha paura e lo fa anche se non ha sostegni, ma mette ancora due piedi su ogni gradino, per non perdere l’equilibrio.
Va sul triciclo in modo spedito
Anche prima di quest’età amava sedersi sul triciclo o su giochi simili (come motorette o trattori), ma non riusciva molto bene a pedalare: erano quasi sempre gli adulti a doverlo spingere. A questa età, invece, il bambino impara a muovere le gambine con più coordinazione e capisce come è strutturata la pedalata. Si lancia, quindi, in lunghe corse sul triciclo, anche se nei tragitti più in pendenza può fare ancora un po’ di fatica.
Inizia a nuotare
Già a un mese di vita i bambini possono imparare a sguazzare nell’acqua, sfruttando il naturale riflesso di immersione che esiste a quella età. Se seguiti da esperti della psicomotricità in acqua, imparano poi a muoversi da un bordo all’altro della piscina già intorno all’anno di vita. È solo però a partire dai tre anni di vita che possono seguire dei corsi per imparare i primi rudimenti di stile, come la rana o il dorso. Se il bimbo inizia a prendere confidenza con l’acqua intorno a questa età è bene, però, prestare particolare attenzione a come vive questo momento, per non rischiare di provocare un rifiuto.
Comincia a socializzare
Con l’inizio della scuola materna, il bambino impara a stare in mezzo agli altri e a socializzare con i coetanei. A questa età muove i primi passi in questo senso, tuttavia non è ancora pronto per trascorrere troppo tempo insieme agli altri bambini. Anzi, a questa età il compagno ideale del bambino è il suo “amico immaginario”. Comunque, è proprio intorno ai tre anni che si possono cominciare a fare i primi tentativi di gioco insieme agli altri. Non si tratta, però, di un gioco comune, in cui i bambini rivestono ciascuno un proprio ruolo, ma di un gioco parallelo. Ogni piccolo, cioè, gioca da solo, ma accanto agli altri, senza che ci sia il progetto comune di portare a termine il gioco. Per fare un esempio, si può pensare a come si comportano i bambini di tre anni in spiaggia: giocano con la sabbia vicini, ma ognuno si occupa rigorosamente delle proprie formine e del proprio castello