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Insieme a diabete e obesità, è una delle cosiddette “malattie del benessere”, dovute anche al cambiamento delle abitudini di vita. Lo dimostra il fatto che negli ultimi anni si è registrata una forte crescita di bambini celiaci. La conferma arriva da un recente studio, denominato New Epidemiology of Celiac Disease, condotto da un team di ricercatori italiani e pubblicato su Journal of Pedriatic Gastroenterology and Nutrition.
È un’intolleranza alimentare permanente
La celiachia è un’intolleranza alimentare permanente al glutine, un complesso di proteine contenute in alcuni cereali di uso comune, come frumento, orzo e segale. Se fino a qualche decennio fa era abbastanza rara, negli ultimi tempi è in netta crescita. Ecco perché sono stati condotti vari studi sull’argomento. Alcune recenti ricerche epidemiologiche internazionali hanno dimostrato che la celiachia ha una frequenza media nella popolazione generale pari all’1% circa. Non solo. Dai dati emerge anche che negli ultimi 25 anni l’incidenza è aumentata in maniera vertiginosa, fino a 5 volte, soprattutto in età pediatrica. Ecco perché gli esperti parlano di boom di bambini celiaci.
Molti casi sono “nascosti”
Oltretutto occorre considerare che probabilmente non tutte le persone malate, hanno ricevuto una diagnosi: esiste una percentuale di pazienti che ancora non sanno di essere celiaci. “I dati epidemiologici a disposizione della comunità scientifica tengono conto solo del numero di pazienti celiaci diagnosticati clinicamente o rilevati tramite screening sierologici di un campione di popolazione ed escludono il cosiddetto “icerberg celiaco” di pazienti non diagnosticati” ha confermato Alessio Fasano, direttore del centro per la Ricerca sulla Celiachia (CFRC) dell’Università di Boston e membro del Dr.Schär Institute. Gli esperti calcolano che il rapporto tra casi diagnosticati e non diagnosticati sia addirittura di 1:3-1:5.
Non sottovalutare i sintomi
Per questo, è importante prestare molta attenzione a eventuali sintomi che potrebbero essere ricondotti alla malattia, come diarrea cronica, mancanza di appetito, dolori addominali, malassorbimento, ritardo nella crescita, anemia, osteoporosi, bassa statura, una forma di epatite leggera, stanchezza cronica. Inoltre, per arginare la forte crescita di bambini celiaci sarebbe auspicabile che tutti gli individui a rischio venissero controllati. Quindi, non solo coloro che presentano disturbi sospetti, ma anche i parenti di primo grado di pazienti celiaci, le persone affette da altre malattie autoimmuni e quelle con sindrome dell’intestino irritabile.