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Sono le principali responsabili dell’inquinamento atmosferico
Sono tante le sostanze responsabili dell’inquinamento atmosferico e a farne le spese sono soprattutto i bambini.
Le polveri sottili sono particelle atmosferiche, con dimensioni comprese tra 0,1 e 100 micron (le particelle di dimensioni superiori sono meno pericolose perché tendono a precipitare al suolo in tempi brevi). Le polveri sottili Pm 10 rappresentano il particolato con diametro inferiore a 10 micron e sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (naso e gola). Di queste, circa il 60% è rappresentato da particelle ancora più piccole dette polveri respirabili (Pm 2,5 con diametro inferiore a 2,5 micron), perché possono penetrare nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio dalla trachea (tratto della gola) fino agli alveoli polmonari.
Le fonti principali di polveri sottili sono il riscaldamento domestico e le centrali termoelettriche, le emissioni degli autoveicoli, l’usura degli pneumatici, dei freni e del manto stradale e diversi processi industriali (fonderie, miniere e cementifici).
Provocano infiammazioni del tratto respiratorio e peggiorano disturbi cronici già in corso
Le polveri possono provocare infiammazione e secchezza del naso e della gola; questi fenomeni peggiorano se le particelle hanno assorbito sostanze acide (come il biossido di zolfo e gli ossidi di azoto). Respirare queste polveri non fa che peggiorare malattie respiratorie croniche come asma, bronchite ed enfisema (una malattia che colpisce i polmoni).
Per la particolare struttura della loro superficie, le particelle possono anche assorbire dall’aria sostanze chimiche cancerogene, trascinandole nei tratti respiratori.
Il monossido di carbonio
È un gas inodore e incolore. Il monossido di carbonio è un inquinante particolarmente pericoloso per la salute. Questo gas si lega, infatti, all’emoglobina (la proteina contenuta nei globuli rossi che ha la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti), interferendo con la corretta ossigenazione delle cellule dell’organismo.
Il benzene
È un idrocarburo immesso nell’aria dagli scarichi dei veicoli. A lungo termine può ridurre la concentrazione di piastrine nel sangue. Inoltre, può indurre una mutazione genetica e, quindi, esercitare un’azione cancerogena.
Gli ossidi di zolfo
Sono gas incolori caratterizzati da un odore acre e pungente. Nelle città, la principale fonte è il riscaldamento domestico. Concentrazioni elevate, tipiche dell’aria pesantemente inquinata, provocano forte irritazione alla gola, ai bronchi (con tosse) e agli occhi.
Gli idrocarburi policiclici aromatici
Questi gas composti da idrogeno e carbonio sono prodotti dai processi di combustione della benzina dei veicoli. Oltre a essere irritanti per gli occhi, possono esercitare un’azione cancerogena a livello dei polmoni, se l’esposizione si prolunga nel tempo.
Gli ossidi di azoto
Si formano in tutti i processi di combustione, in cui la temperatura supera 1.000 °C (per esempio negli scarichi delle automobili o nelle ciminiere industriali). Questi gas sono irritanti per le mucose delle vie respiratorie. Inoltre, tendono a combinarsi con l’emoglobina, rendendola incapace di trasportare l’ossigeno ai vari tessuti. A lungo termine l’esposizione prolungata a questi gas aumenta il rischio di malattie respiratorie e di infezioni a livello polmonare.