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La creatività infantile è in preoccupante calo. Lo rivelano recenti ricerche di esperti, nella fattispecie l’opinione dello psicologo Peter Gray del Boston College e uno studio del Creativity Research Journal. Sottoponendo i bambini a un test specifico sul pensiero creativo,Test di Torrance, è risultato che le nuove generazioni sono sempre meno creative, meno energiche, meno estroverse e mentalmente decisamente meno elastiche.
Indice di elaborazione creativa
Il dato più allarmante pare sia il trend negativo riguardante l’indice di elaborazione creativa dei bambini. Di cosa si tratta? Semplicemente della meravigliosa capacità di partire da un’idea ed elaborare un’azione e un pensiero creativo, originale e unico. La creatività infantile in diminuzione segnala proprio la crescente incapacità delle nuove generazioni di dare vita a un qualcosa di innovativo e che non sia già incasellabile in una forma adulta di pensiero.
Genitori controllori e bimbi manager
Secondo lo psicologo Peter Gray, la causa principale del calo della creatività infantile risiede nell’eccessivo controllo da parte di genitori e degli adulti in generale, esercitato sia sui giochi dei piccoli sia sulle attività quotidiane dei bambini. Già in età prescolare, infatti, i bimbi iniziano ad avere ritmi serrati da adulti e agende già piene di impegni. Le azioni, e persino i giochi, vengono diretti dagli adulti, con le logiche temporali e concettuali dei grandi. Vengono meno, dunque, sia il tempo libero sia la sana noia, vissuta come spazio per l’epressione creativa individuale o condivisa. Scuola, corsi, sport, pomeriggi iper-programmati con gli amichetti: questa è la giornata tipo della media dei bimbi.
Intrattenimento forzato e ansia
Un esempio calzante per spiegare la preoccupante condizione di stasi della creatività infantile, è la classica festa di compleanno. Fino a qualche decennio fa, si invitavano amichetti a casa e si lasciavano i bimbi liberi di giocare, o al massimo si proponeva qualche attività (puntualmente rifiutata dai bambini). Oggi, invece, le feste sembrano veri e propri business meeting, da organizzare mesi prima, utilizzando addirittura parole come location, catering o animatori. Il risultato? Bambini guidati, incasellati e paradossalmente sempre più annoiati.
Un’ulteriore aggravante, da imputare proprio ai genitori di ultima generazione, è un costante aumento del livello di ansia. Ansia del pericolo ma anche ansia di prestazione, quest’ultima causa delle agende impegnative inflitte ai figli. Per quanto riguarda i pericoli, sicuramente l’ansia supera di gran lunga la realtà e gli effettivi probabili rischi, ma toglie pericolosamente autonomia a giochi e libertà di espressione (fondamentali per la crescita serena del bambino e per la conquista dell’autostima).