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Non è pericoloso per la salute del piccolo ma è certamente un fastidioso disturbo della pelle che si presenta più spesso durante l’estate ed è frequente tra i bambini in età prescolare. Stiamo parlando del mollusco contagioso, una infezione cutanea. Ecco come può essere curata.
Come intervenire
Non esiste una cura specifica per il mollusco contagioso e i tempi di guarigione dipendono molto dalle difese immunitarie del bambino. Secondo i dermatologi, affinché la malattia si risolva spontaneamente possono servire da alcuni mesi a tre anni. Per favorire la guarigione e per arginare la diffusione delle lesioni, è però possibile sottoporre il piccolo a un intervento di rimozione meccanica delle papule.
L’operazione chirurgica
L’operazione è indolore e viene eseguita con uno strumento chirurgico (la forma è simile a un cucchiaio), dopo aver applicato una crema anestetica sulla cute. Il ricorso all’anestesia totale è riservato a casi molto rari, in cui le lesioni da togliere siano particolarmente numerose o interessino zone molto delicate (come le palpebre).
C’è il pericolo di recidive
Finché il virus del mollusco contagioso è attivo, le recidive sono frequenti: possono quindi rendersi necessari più interventi. Una volta vinta la malattia, però, il bambino è protetto da possibili reinfezioni future.
Come avviene il contagio
Spesso la propagazione delle lesioni provocate dal mollusco contagioso avviene per “autoinoculazione”: il bimbo cioè, toccandole con le manine, può diffondere il virus in altre parti del corpo, tanto che le papule possono moltiplicarsi fino a diventare un centinaio.
In spiaggia o in piscina
La trasmissione avviene, dunque, per contatto; perciò le situazioni che favoriscono il contagio sono quelle in cui i bimbi si trovano a giocare insieme poco vestiti, come accade in piscina o in spiaggia. Più raramente, invece, il contagio avviene tramite oggetti: per esempio, se il bambino usa l’asciugamano di un compagno che ha contratto la malattia.