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L’epistassi nei bambini colpisce più di frequente i maschietti. Il problema tende a risolversi da solo con la pubertà, ovvero intorno ai 14 anni di età. Nella maggior parte dei casi la fuoriuscita del sangue è dovuta alla fragilità e dunque alla conseguente rottura dei vasi sanguigni della zona di Kiesselbach (un’area del naso). È sufficiente, infatti, che il bimbo riceva un colpo anche leggero sul naso o lo sfreghi con forza perché inizi a perdere sangue. Si tratta di un fenomeno comune che non deve preoccupare i genitori anche nel caso in cui dovesse presentarsi frequentemente e con intensità. In genere con la crescita l’epistassi nei bambini si riduce, fino poi a scomparire in modo spontaneo.
Che cosa fare per frenare il sangue
Per intervenire nel modo corretto, quando il piccolo inizia a perdere sangue dal naso, va accompagnato in bagno e fatto appoggiare con le mani al lavabo con il volto piegato in avanti; occorre fargli soffiare il nasino per espellere i coaguli di sangue (evitando di agitarsi se dovessero essere piuttosto voluminosi) e applicare sulla fronte del bimbo una borsa del ghiaccio avvolta in un panno per ridurre l’afflusso di sangue. Dopo che la perdita si è attenuata, è consigliabile stringere le narici del bambino in corrispondenza della loro parte molle con indice e pollice per favorire la cicatrizzazione dei vasi sanguigni.
Come evitare che la situazione peggiori
Vi sono poi tutta una serie di accorgimenti per fare in modo che la situazione non peggiori. È necessario non far sdraiare il bimbo con la testa all’indietro in quanto tale posizione determina il reflusso del sangue nella gola e, quindi, nello stomaco e favorisce gli attacchi di vomito e l’intensificazione della fuoriuscita di sangue; interrompere la perdita ematica infilando nel naso del piccolo batuffoli di cotone o della garza perché, quando vengono tolti, in genere provocano di nuovo la rottura dei capillari; stringere tra le dita la parte ossea del naso in quanto ciò non aiuta a bloccare la perdita né a favorire la cicatrizzazione dei vasi sanguigni.
I consigli per prevenire il sanguinamento
Tra le cause scatenanti l’epistassi nei bambini rientra, in primo luogo, la secchezza della mucosa (il rivestimento interno) del naso. Per evitarla, prevenire o diminuire gli episodi di perdita di sangue dal naso vanno messe in atto alcune misure preventive. Eccole:
- mantenere l’ambiente sufficientemente umido ricorrendo ad appositi apparecchi, gli umidificatori, da attivare durante la notte nella cameretta del bambino. Una soluzione alternativa consiste nello stendere sui caloriferi panni o asciugamani bagnati;
– nel corso dell’estate evitare un’eccessiva esposizione al sole se gli episodi di epistassi nel bimbo sono molto frequenti. Il calore del sole, infatti, aumenta la vasodilatazione e, di conseguenza, l’afflusso di sangue;
– applicare pomate a base di vaselina sulle pareti interne (quelle centrali) del naso per impedire che la mucosa si secchi troppo.
Quando consultare il pediatra
È consigliabile consultare il pediatra quando:
- la fuoriuscita di sangue interessa entrambe le narici: se a provocare l’epistassi è la rottura di un vaso sanguigno, infatti, il sangue di norma dovrebbe uscire da una sola narice. La fuoriuscita bilaterale può segnalare invece un disturbo diverso che necessita dell’immediato parere del medico;
– il sanguinamento è molto intenso e persistente (oltre i 10-15 minuti). Il pediatra potrebbe in tal caso somministrare al bambino un farmaco per restringere i vasi sanguigni (un vasocostrittore);
– anche dopo l’uso del farmaco la perdita non si interrompe: è meglio portare il piccolo al Pronto Soccorso per verificare le cause del disturbo e intervenire in modo adeguato.