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Per l’educazione dei bambini ogni genitore sa quanto sia importante, per favorire una crescita serena dei propri bambini, gratificarli con lodi, apprezzamenti, abbracci, manifestazioni d’affetto e di incoraggiamento. Anche se il bambino compie “semplicemente” il proprio dovere, è bene rinforzare positivamente le sue azioni, per far sì che le ripeta con piacere e convinzione in futuro. Fin da piccolissimi, i bambini si nutrono dello sguardo di approvazione dei propri genitori. Gli occhi dolci, l’espressione gentile, il viso sorridente e una verbalizzazione che esprime consenso, sono strumenti fondamentali per far orientare il bambino rispetto a cosa è giusto e cosa no. Non si tratta di premiarli con un gioco, una caramella o del denaro, per ottenere ciò che vogliamo, in una pura logica di addestramento più che di educazione dei bambini. Si tratta di far capire loro che approviamo ciò che fanno, che siamo fieri di loro e che abbiamo grande fiducia nelle loro capacità. Esclamazioni come: “Bravo!”, “Come sei diventata grande!”, e ancora “Mamma è proprio orgogliosa del suo ometto!”, rappresentano una vera iniezione di fiducia per i bambini che si trovano nel pieno del loro percorso formativo e di costruzione dell’identità.
Senza esagerare
Le lodi di mamma e papà fanno sentire il bambino importante, apprezzato, riconosciuto nei suoi tentativi di crescita e stimolato a mettere in gioco nuove capacità, per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Ma le lodi vanno usate con misura! Non devono essere eccessive, esorbitanti, fuori luogo. In questo caso suonerebbero false e poco credibili anche ai diretti interessati, che finirebbero per provare imbarazzo più che gioia. L’apprezzamento (sincero e non esagerato) da parte di chi ci circonda e ci vuole bene, è benefico a tutte le età: ognuno di noi ha bisogno di consenso, approvazione e valorizzazione, per essere stimolato ad andare avanti e migliorare. Tanto più un bambino! Si tratta della ricompensa migliore che si possa ricevere. Il regalo più bello o costoso del mondo, dato da un genitore distratto o disinteressato, non sortisce alcun effetto.
Il regalo giusto, al momento giusto
Ma allora i regali, intesi come premi per i nostri bambini, sono vietati? Certo che no! Ci sono dei momenti in cui i regali “fanno bene”. In un’occasione speciale, per esempio, come un compleanno o Natale. Oppure quando non sono annunciati e rappresentano una sorpresa. Donare qualcosa di molto desiderato, a piccole dosi, quando i bambini non se l’aspettano, è davvero gustoso, anche per i genitori: vedere la loro faccia euforica e stupita di fronte al pacchetto misterioso non ha prezzo! Un’altra possibilità è quella di legare il dono non a una prestazione del bambino, ma all’impegno che ha dimostrato, all’avercela messa tutta. La differenza è sostanziale: donare un giocattolo a nostro figlio perché è stato promosso o concedergli un dolce perché ha mangiato tutta la cena, significa ridurre il valore dello studio o del mangiare a quello di un oggetto. L’associazione è sbagliata: senza volerlo, stiamo alimentando una logica di ricatto, per cui le volte in cui il bambino avrà voglia della ricompensa ripeterà quelle azioni, altrimenti no. Invece di rinforzare l’importanza di quell’attività, la sviliamo. Lo studio, il mangiare tutto, il riordinare la propria stanza sono valori importanti, che il bambino deve fare per sé, non per ottenere qualcosa in cambio.
I regali “sbagliati”
I genitori, a volte, usano i regali per colmare la propria assenza, le proprie mancanze e la scarsa empatia con i figli. Capita così che i bambini riempiti di oggetti e regali, abituati a riceverne in ogni occasione, rimangano indifferenti alle ricompense. Questo atteggiamento di freddezza può dipendere da svariati motivi: sono talmente pieni di cose, da dare tutto per scontato; sono bambini accontentati ma non ascoltati, cui non si dà il tempo di provare un desiderio autentico; sono bambini “feriti”, che stanno vivendo un conflitto interiore e cercano di inviare un messaggio ai genitori.