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Il diabete di tipo 1 è una malattia subdola perché spesso agisce nell’ombra, danneggiando l’organismo in modo silenzioso. Per questo, un gruppo di ricercatori tedeschi ha deciso di avviare uno studio per valutare l’efficacia di uno screening precoce, che promette di individuare i bambini malati prima della comparsa di conseguenze importanti. I primi risultati sono incoraggianti.
100mila bambini sotto i 5 anni
Il progetto, denominato “Fr1da”, è condotto dall’Institute of Diabetes Research dell’Helmholtz Zentrum di Monaco e complessivamente interesserà 100mila bambini di età compresa fra i due e i cinque anni. L’intento degli autori è sottoporre tutti i partecipanti a uno screening precoce per il diabete di tipo 1, attraverso la ricerca di una serie di biomarcatori specifici, che nell’80% dei bambini diabetici sono già presenti.
La diagnosi precoce limita i danni
Al momento, sono stati esaminati 36mila bambini e i dati raccolti sono stati pubblicati sulla rivista BMJ Open. Dei piccoli analizzati, 105 erano affetti da diabete di tipo 1, per un totale di circa quattro casi ogni 1.000. Ebbene, tutti stavano bene e nessuno di loro aveva manifestato problemi metabolici o di altro genere, a dimostrazione che una diagnosi precoce permette di individuare la malattia quando ancora non ha fatto danni. “L’obiettivo è una diagnosi precoce, quando il diabete non ha dato ancora sintomi. In questo modo si riduce il rischio di squilibri metabolici gravi, come la chetoacidosi, e di ricoveri in terapia intensiva: purtroppo tuttora un bimbo su tre alla diagnosi di diabete ha bisogno di terapie per la chetoacidosi” hanno confermato gli esperti.
Coinvolta tutta la famiglia
I bambini che ricevono una diagnosi di diabete di tipo 1 non vengono lasciati soli. Il progetto prevede, infatti, che vengano inseriti in un programma che comprende un corso di quattro ore, rivolto a tutta la famiglia, per imparare a conoscere la malattia, un sostegno psicologico e pratico e un preciso iter-terapeutico.