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“Il bambino ha un soffio al cuore”. Quando i genitori sentono pronunciare queste parole durante la visita cardiologica del proprio figlio inevitabilmente si preoccupano molto. Eppure moltissimi neonati e bambini hanno un soffio cardiaco senza avere alcuna patologia al cuore, motivo per il quale viene definito “innocente” o “funzionale”. E non è, infatti, raro, che indagando nella storia familiare del bambino con soffio cardiaco innocente, emerga che all’interno della famiglia ci sono altri soggetti che hanno a loro volta il soffio e godono di ottima salute. Ecco quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini con i consigli del dottor Fabrizio Drago, responsabile della Unità operativa complessa di cardiologia e aritmologia presso le sedi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Che cos’è il soffio al cuore nei bambini?
Il soffio al cuore interessa più del 70% dei bambini e nella maggior parte dei casi si risolve in modo spontaneo con la crescita. Solo in una piccola percentuale di casi è dovuto a una malattia cardiaca: in questo caso viene definito “organico” o “patologico”, e sarà il pediatra con l’aiuto di un cardiologo pediatra a inquadrare la condizione e a individuare la miglior soluzione per il piccolo paziente.
Se sentirlo nominare può far paura, è bene sapere che il soffio cardiaco non è in nessun caso una malattia, ma un particolare rumore prodotto dal sangue che scorre nel cuore e che viene percepito dal pediatra o dal cardiologo ascoltando il muscolo cardiaco con il fonendoscopio (lo strumento che viene utilizzato dai medici per valutare il funzionamento di cuore e polmoni).
Che cosa può provocare un soffio al cuore?
Il sangue di norma scorre in modo tranquillo e silenzioso all’interno delle cavità cardiache (atri e ventricoli), attraverso le valvole cardiache e nelle arterie collegate al cuore (può essere paragonato al corso di un ruscello che procede lentamente e senza ostacoli), e dunque all’auscultazione del muscolo cardiaco non si rileva alcun soffio. Può, però, accadere che il flusso sanguigno diventi irrequieto e più rapido e che nel fluire a elevata velocità e in modo più turbolento causi appunto il soffio (proprio come un ruscello che scorre rapido in discesa o che incontra ostacoli lungo il percorso).
Che cos’è il soffio innocente al cuore?
Il soffio innocente o funzionale è dovuto al rumore che il sangue produce scorrendo nel cuore e ha delle particolari caratteristiche: è dolce e/o musicale, tendenzialmente di debole intensità, varia nelle diverse fasi della respirazione e a seconda della posizione assunta dal bambino (in posizione eretta è in genere assente) e non è associato ad altri sintomi.
Il soffio cardiaco innocente o funzionale nella popolazione pediatrica è molto diffuso: viene, infatti, riscontrato in una percentuale compresa tra il 50 e il 90% dei bambini tra i 3 e i 7 anni di età (epoca in cui l’incidenza è massima). Tra i fattori che predispongono allo sviluppo del soffio innocente c’è sicuramente l’età: i bambini piccoli hanno, infatti, una frequenza cardiaca più elevata dell’adulto e una maggiore contrattilità che può comportare aumenti della velocità del flusso sanguigno, che a sua volta può provocare piccole turbolenze che danno vita al soffio. Ma anche l’insorgere di alcune patologie – che nulla hanno a che fare con il sistema cardiocircolatorio – possono indurre la presenza del soffio cardiaco innocente o funzionale. Tra le più comuni ci sono:
- la febbre, che provoca un aumento della frequenza cardiaca;
- l’anemia: il sangue acquista maggiore velocità di flusso perché meno denso;
- l’ipertiroidismo, tra i cui sintomi si rileva spesso l’aumento della frequenza cardiaca.
Con la guarigione dalle malattie che lo hanno provocato, così come con la crescita, il soffio innocente non si sente più.
Quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini?
Nella grande maggioranza dei casi il soffio cardiaco nei bambini rappresenta una condizione benigna – ovvero che non comporta alcuna problematica – e transitoria, ovvero che tende a risolversi spontaneamente con la crescita. A volte, però, può essere il segno della presenza di anomalie vere e proprie della struttura anatomica del cuore: in questo caso si parla di soffio cardiaco “organico” o “patologico”.
Cardiopatie presenti dalla nascita. Queste anomalie possono essere dovute a malformazioni o alterazioni congenite, ossia presenti sin dalla nascita, della struttura o del funzionamento delle valvole cardiache (valvulopatie), delle pareti che fanno da divisori delle camere cardiache (difetti interatriali o interventricolari), oppure a problemi che riguardano il muscolo cardiaco (cardiomiopatie). Se nella maggior parte dei casi il soffio patologico è dovuto a malattie del cuore congenite (cardiopatie congenite), raramente può essere provocato anche da alcune malattie (come la malattia reumatica) che possono colpire un cuore precedentemente sano (cardiopatie acquisite).
Affaticamento, debolezza, inappetenza. A differenza di quello innocente o funzionale, il soffio patologico viene spesso accompagnato da sintomi che si manifestano in modo tanto più evidente quanto più grave è la problematica, come affaticamento, inappetenza, aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, intolleranza allo sforzo, colorazione bluastra della pelle, scarso accrescimento (rilevabile soprattutto nei bambini più piccoli).
Come capire se si ha un problema al cuore?
Per distinguere un soffio cardiaco innocente da uno patologico solitamente è sufficiente l’esperienza del medico che visita il bambino: i cardiologi pediatri, ma anche i pediatri esperti, auscultando molti soffi al cuore in bambini anche piccoli sono solitamente in grado di capire la tipologia di soffio che si trovano a rilevare.
Tono, intensità e durata. Il medico prima di tutto valuta il soffio rilevato attraverso l’auscultazione con il fonendoscopio prestando attenzione in particolare alla tonalità del soffio (che può essere acuta, media o grave), all’intensità, alla durata, all’irradiazione (ovvero in quale parte del torace si può udire) e infine a eventuali cambiamenti nel soffio dipendenti da respirazione, posizione e pratica di attività fisica.
Altri sintomi. Nel corso della visita chiede poi informazioni sulla presenza di eventuali problemi di salute di familiari stretti del bambino e indaga sulla presenza di altri sintomi manifestati dal piccolo paziente: quali ritardo nella crescita, problemi di alimentazione, episodi di colorazione bluastra della pelle, facile affaticamento. Raramente è necessario sottoporre il piccolo a esami specialistici come elettrocardiogramma o ecocardiogramma.
Qualora il medico non sia in grado di riconoscere con certezza il soffio come innocente o patologico prescrive una visita cardiologica con elettrocardiogramma. L’elettrocardiogramma (in sigla ECG) è un esame semplice e per nulla invasivo che consente di registrare e visualizzare graficamente l’attività elettrica del cuore mediante l’apposizione di elettrodi sulla pelle in alcuni punti del corpo, rilevando la velocità del battito e le eventuali irregolarità del ritmo cardiaco. A seconda delle necessità può essere eseguito a riposo, con il paziente supino sul lettino, o sotto sforzo, mentre il paziente cammina su un tapis roulant o pedala su una cyclette.
Fonti / Bibliografia
- Valvulopatie: di cosa si tratta, disturbi e terapie - ISSaluteLe valvulopatie, o malattie delle valvole del cuore, includono diverse malattie caratterizzate da un malfunzionamento nel controllo del flusso di sangue, a causa di un danno o un difetto, di una delle quattro valvole cardiache