Quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini?

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 07/06/2022 Aggiornato il 07/06/2022

Presente in molti bambini, è per la maggior parte dei casi un fenomeno innocuo e pertanto definito “innocente”. Quando, invece, è patologico è il campanello d’allarme di un problema da portare all’attenzione del medico. Ecco quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini

visita per soffio al cuore dei bambini

“Il bambino ha un soffio al cuore”. Quando i genitori sentono pronunciare queste parole durante la visita cardiologica del proprio figlio inevitabilmente si preoccupano molto. Eppure moltissimi neonati e bambini hanno un soffio cardiaco senza avere alcuna patologia al cuore, motivo per il quale viene definito “innocente” o “funzionale”. E non è, infatti, raro, che indagando nella storia familiare del bambino con soffio cardiaco innocente, emerga che all’interno della famiglia ci sono altri soggetti che hanno a loro volta il soffio e godono di ottima salute. Ecco quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini con i consigli del dottor Fabrizio Drago, responsabile della Unità operativa complessa di cardiologia e aritmologia presso le sedi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Che cos’è il soffio al cuore nei bambini?

Il soffio al cuore interessa più del 70% dei bambini e nella maggior parte dei casi si risolve in modo spontaneo con la crescita. Solo in una piccola percentuale di casi è dovuto a una malattia cardiaca: in questo caso viene definito “organico” o “patologico”, e sarà il pediatra con l’aiuto di un cardiologo pediatra a inquadrare la condizione e a individuare la miglior soluzione per il piccolo paziente. 

Se sentirlo nominare può far paura, è bene sapere che il soffio cardiaco non è in nessun caso una malattia, ma un particolare rumore prodotto dal sangue che scorre nel cuore e che viene percepito dal pediatra o dal cardiologo ascoltando il muscolo cardiaco con il fonendoscopio (lo strumento che viene utilizzato dai medici per valutare il funzionamento di cuore e polmoni).

Che cosa può provocare un soffio al cuore?

Il sangue di norma scorre in modo tranquillo e silenzioso all’interno delle cavità cardiache (atri e ventricoli), attraverso le valvole cardiache e nelle arterie collegate al cuore (può essere paragonato al corso di un ruscello che procede lentamente e senza ostacoli), e dunque all’auscultazione del muscolo cardiaco non si rileva alcun soffio. Può, però, accadere che il flusso sanguigno diventi irrequieto e più rapido e che nel fluire a elevata velocità e in modo più turbolento causi appunto il soffio (proprio come un ruscello che scorre rapido in discesa o che incontra ostacoli lungo il percorso).

Che cos’è il soffio innocente al cuore?

Il soffio innocente o funzionale è dovuto al rumore che il sangue produce scorrendo nel cuore e ha delle particolari caratteristiche: è dolce e/o musicale, tendenzialmente di debole intensità, varia nelle diverse fasi della respirazione e a seconda della posizione assunta dal bambino (in posizione eretta è in genere assente) e non è associato ad altri sintomi.

Il soffio cardiaco innocente o funzionale nella popolazione pediatrica è molto diffuso: viene, infatti, riscontrato in una percentuale compresa tra il 50 e il 90% dei bambini tra i 3 e i 7 anni di età (epoca in cui l’incidenza è massima). Tra i fattori che predispongono allo sviluppo del soffio innocente c’è sicuramente l’età: i bambini piccoli hanno, infatti, una frequenza cardiaca più elevata dell’adulto e una maggiore contrattilità che può comportare aumenti della velocità del flusso sanguigno, che a sua volta può provocare piccole turbolenze che danno vita al soffio. Ma anche l’insorgere di alcune patologie – che nulla hanno a che fare con il sistema cardiocircolatorio – possono indurre la presenza del soffio cardiaco innocente o funzionale. Tra le più comuni ci sono:

  • la febbre, che provoca un aumento della frequenza cardiaca;
  • l’anemia: il sangue acquista maggiore velocità di flusso perché meno denso;
  • l’ipertiroidismo, tra i cui sintomi si rileva spesso l’aumento della frequenza cardiaca.

Con la guarigione dalle malattie che lo hanno provocato, così come con la crescita, il soffio innocente non si sente più.

Quando preoccuparsi del soffio al cuore dei bambini?

Nella grande maggioranza dei casi il soffio cardiaco nei bambini rappresenta una condizione benigna – ovvero che non comporta alcuna problematica – e transitoria, ovvero che tende a risolversi spontaneamente con la crescita. A volte, però, può essere il segno della presenza di anomalie vere e proprie della struttura anatomica del cuore: in questo caso si parla di soffio cardiaco “organico” o “patologico”.

Cardiopatie presenti dalla nascita. Queste anomalie possono essere dovute a malformazioni o alterazioni congenite, ossia presenti sin dalla nascita, della struttura o del funzionamento delle valvole cardiache (valvulopatie), delle pareti che fanno da divisori delle camere cardiache (difetti interatriali o interventricolari), oppure a problemi che riguardano il muscolo cardiaco (cardiomiopatie). Se nella maggior parte dei casi il soffio patologico è dovuto a malattie del cuore congenite  (cardiopatie congenite), raramente può essere provocato anche da alcune malattie (come la malattia reumatica) che possono colpire un cuore precedentemente sano (cardiopatie acquisite).

Affaticamento, debolezza, inappetenza. A differenza di quello innocente o funzionale, il soffio patologico viene spesso accompagnato da sintomi che si manifestano in modo tanto più evidente quanto più grave è la problematica, come affaticamento, inappetenza, aumento della frequenza respiratoria e cardiaca, intolleranza allo sforzo, colorazione bluastra della pelle, scarso accrescimento (rilevabile soprattutto nei bambini più piccoli).

Come capire se si ha un problema al cuore?

Per distinguere un soffio cardiaco innocente da uno patologico solitamente è sufficiente l’esperienza del medico che visita il bambino: i cardiologi pediatri, ma anche i pediatri esperti, auscultando molti soffi al cuore in bambini anche piccoli sono solitamente in grado di capire la tipologia di soffio che si trovano a rilevare.

Tono, intensità e durata. Il medico prima di tutto valuta il soffio rilevato attraverso l’auscultazione con il fonendoscopio prestando attenzione in particolare alla tonalità del soffio (che può essere acuta, media o grave), all’intensità, alla durata, all’irradiazione (ovvero in quale parte del torace si può udire) e infine a eventuali cambiamenti nel soffio dipendenti da respirazione, posizione e pratica di attività fisica.

Altri sintomi. Nel corso della visita chiede poi informazioni sulla presenza di eventuali problemi di salute di familiari stretti del bambino e indaga sulla presenza di altri sintomi manifestati dal piccolo paziente: quali ritardo nella crescita, problemi di alimentazione, episodi di colorazione bluastra della pelle, facile affaticamento. Raramente è necessario sottoporre il piccolo a esami specialistici come elettrocardiogramma o ecocardiogramma.

Qualora il medico non sia in grado di riconoscere con certezza il soffio come innocente o patologico prescrive una visita cardiologica con elettrocardiogramma. L’elettrocardiogramma (in sigla ECG) è un esame semplice e per nulla invasivo che consente di registrare e visualizzare graficamente l’attività elettrica del cuore mediante l’apposizione di elettrodi sulla pelle in alcuni punti del corpo, rilevando la velocità del battito e le eventuali irregolarità del ritmo cardiaco. A seconda delle necessità può essere eseguito a riposo, con il paziente supino sul lettino, o sotto sforzo, mentre il paziente cammina su un tapis roulant o pedala su una cyclette.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Come capire di avere un soffio al cuore?

Non è necessaria una visita specialistica cardiologica per scoprire la presenza di un soffio cardiaco: il pediatra può accorgersene durante un controllo di routine, poiché l’auscultazione di torace e cuore mediante fonendoscopio è alla base di ogni visita.

In ogni caso, quando il soffio al cuore è segno di una grave malformazione cardiaca solitamente viene scoperto appena dopo il parto o al massimo nelle prime settimane di vita: dunque, se il bambino alla nascita stava e ha raggiunto un’età superiore ai 2 mesi, il soffio cardiaco, anche se patologico, non è espressione di una grave malattia del cuore congenita (ovvero presente dalla nascita), proprio perché tutti i bambini con cardiopatie congenite gravi  manifestano sintomi entro al massimo i primi due mesi di età.

Quando serve l’ecocardiogramma?

L’elettrocardiogramma il più delle volte è sufficiente a chiarire ogni dubbio del medico sull’eventuale presenza di un difetto cardiaco. Tuttavia, può capitare che il cardiologo ritenga opportuno sottoporre il piccolo paziente anche a un ecocardiogramma, chiamato comunemente anche ecocardio o ecocuore, un esame diagnostico non invasivo che attraverso l’utilizzo di una sonda a ultrasuoni del tutto simile a quella impiegata durante i normali esami ecografici permette al medico di visualizzare forma e dimensioni del cuore e dei vasi sanguigni a questo associati, e di avere informazioni sul funzionamento delle valvole e delle cavità cardiache, gli atri e i ventricoli. Attenzione, però: poiché l’ecocardiogramma è un esame strumentale di alta precisione e molto costoso, e poiché nei bambini di età inferiore ai tre anni è spesso necessaria la sedazione per la sua esecuzione, è bene che la prescrizione venga effettuata dal cardiologo specialista, e non dal pediatra, e sia sempre supportata da un fondato sospetto diagnostico

Come eliminare il soffio al cuore? 

Via via che il bambino diventa grande il soffio innocente solitamente si riduce fino a scomparire, perché sia le camere cardiache sia la gabbia toracica diventano più grandi e, quindi, il rumore viene trasmesso con più difficoltà all’esterno. Questo non vuol dire che il soffio non ci sia più, ma semplicemente che non si riesce più a rilevarlo. In alcune persone può permanere anche da adulti: significa che in questi soggetti, semplicemente, il suono prodotto dallo scorrimento del sangue nel cuore viene trasmesso in modo efficace dalle loro gabbie toraciche.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi sulla paternità: si può risalire al giorno del concepimento?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Stabilire quale rapporto sessuale tra quelli affrontati in uno stesso mese abbia determinato il concepimento sarebbe un azzardo. Solo lo specifico test, eseguito in laboratorio, può indicare con certezza l'identità paterna.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

Inofolic o Chirofert per favorire l’ovulazione?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Gli integratori che migliorano l'attività delle ovaie hanno tutti un effetto interessante, tuttavia è sempre consigliabile non assumerli di propria iniziativa ma sempre e solo su indicazione del ginecologo curante, al quale spetta stabilire quando davvero servono.   »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti