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Un braccialetto contro i danni del sole alla pelle dei bambini: quando i raggi Uv diventano pericolosi, cambia colore (da bianco a viola) per avvertire che il limite di guardia è stato raggiunto.
Prevenire è la prima arma contro i melanomi
Si tratta di un’iniziativa attivata dalla Regione Campania con il sostegno della Fondazione Melanoma: ai bambini delle elementari e negli stabilimenti balneari della Regione viene distribuito questo braccialetto salva-pelle.
“Il braccialetto ti salva la pelle” è lo slogan della campagna di informazione rivolta a sensibilizzare i più giovani sull’importanza delle regole per una corretta esposizione solare. La prevenzione è la prima arma per sconfiggere il melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo, che ogni anno fa registrare nel nostro Paese 7.000 nuove diagnosi e 1.500 decessi.
“’È dimostrato – spiega Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma – che ripetuti eccessi di esposizione da giovani triplicano il rischio di sviluppare il melanoma da adulti. La pelle dei bambini rappresenta l’anello debole della catena e perciò le va riservata particolare attenzione”.
Come difenderlo dal sole
Le creme non possono fare miracoli e devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra. E il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16.
Un problema molto diffuso
Il melanoma è il tumore che, nel mondo, ha fatto rilevare il maggior incremento: negli ultimi 60 anni è aumentato di 7 volte. Ma oggi il 70% dei nuovi casi è diagnosticato in fase iniziale e il merito deve essere attribuito anche alle capillari campagne di prevenzione svolte in questi anni. I nei in particolare devono essere controllati una volta all’anno dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le lesioni sospette e il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi.