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Circoncisione e autismo potrebbero essere legati da un rapporto di probabilità. E lo stesso legame parrebbe coesistere tra la pratica della circoncisione e l’Adhd, cioè il disturbo dell’iperattività. Nello specifico, a dimostrare la connessione tra circoncisione e autismo, è uno studio della Frisch of the Statens Serum Institut di Copenhagen e pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine.
Analizzati più di 340.000 ragazzi
La correlazione tra pratica della circoncisione e autismo è stata evidenziata da uno studio nordeuropeo che ha preso in considerazione un campione di più di 340.000 ragazzi nati in Danimarca tra il 1994 e il 2003. Di questi ragazzi è stato osservato lo stato di salute a 9 anni di età e sono stati diagnosticati ben 5 mila casi di autismo. Proprio l’analisi di questi dati ha evidenziato che la circoncisione sembra aumentare del 46 per cento i casi di autismo prima dei 10 anni di età. Questa probabilità raddoppia se il bambino viene circonciso prima dei 5 anni di vita.
Il trauma della circoncisione
Come sottolinea lo scienziato che ha condotto la ricerca, Morten Frisch, la circoncisione è una pratica diffusa in tutto il mondo e, quindi, riguarda moltissimi bambini. Viene praticata sia per motivi religiosi, culturali o di salute, come per risolvere la fimosi del prepuzio. La possibile correlazione tra tale pratica e l’aumentata probabilità di sviluppare patologie come autismo e Adhd dovrebbe, dunque, essere presa in considerazione e approfondita dalla comunità scientifica, che comunque in merito ai risultati di questa ricerca invita alla massima cautela. A causare un aumentato rischio di sviluppare disturbi di tipo neurologico e psicologico, sarebbe proprio il trauma che la circoncisione può causare al sistema nervoso del bambino molto piccolo (soprattutto, dunque, quando praticata prima dei 5 anni di età).
Servono approfondimenti
Come sempre accade per ogni studio scientifico agli esordi, i dati evidenziano probabilità ma non costituiscono ancora una casistica così ampia da poter essere ritenuti evidenze scientifiche di causalità con la patologia autistica. D’altra parte, si tratta di dati empirici da tenere assolutamente in considerazione per approfondire e indagare con efficacia le possibili cause di un disturbo molto diffuso come l’autismo infantile.