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Non esistono, purtroppo, rimedi efficaci per eliminare i rischi legati all’inquinamento per i bambini. Si può, però, fare ricorso al buon senso e alla prudenza. Abbiamo intervistato al riguardo il pediatra Edgardo Marziani.
Quali sono i bambini che rischiano di più irritazioni e problemi causati dall’inquinamento?
I piccoli nella fascia d’età da 0 ai 2 anni, in quanto i polmoni non sono ancora del tutto sviluppati. E ovviamente quelli più sensibili e già predisposti a problemi all’apparato respiratorio e a broncospasmi. Non ci sono grosse novità a livello di prevenzione, valgono le solite accortezze, soprattutto se il piccolo è particolarmente predisposto.
Per esempio?
Per proteggere i bambini dai danni dell’inquinamento si possono usare gli umidificatori in casa, per mantenere il giusto grado di umidità, e fare al bambino frequenti lavaggi nasali. Se è particolarmente predisposto è bene che non esca di casa quando fa molto freddo, perché il freddo favorisce le irritazioni. In ogni caso, è consigliato non far uscire il piccolo nelle ore di punta, che sono quelle che registrano un maggior traffico e quindi maggior inquinamento, ma a metà pomeriggio o tarda mattinata, quando la qualità dell’aria è migliore.
Se si vive in città non è così facile evitare l’inquinamento.
È vero. E allora bisogna cercare di portare il piccolo in zone lontane dalla grande viabilità, come i parchi. Bisogna poi tener conto anche della stagione: in estate è meglio evitare anche le ore molto calde per non far correre il rischio di insolazione e disidratazione al piccolo. Un bambino comunque ha bisogno di uscire di casa, qualsiasi sia la stagione in corso, perché ha bisogno di un ricambio d’aria.
Si dice che i fiori di Bach siano molto efficaci sui bambini e che prevengano molto disturbi, anche quelli causati dallo smog… Cosa ne pensa?
Non sono d’accordo. Se un bambino è sensibile, rimane sensibile. La prevenzione assoluta non esiste.