Argomenti trattati
Una sostanza contenuta nei broccoli potrebbe essere d’aiuto nel trattamento dell’autismo. Le piante appartenenti alla famiglia delle crucifere (broccoli, cavoli e cavolfiori) contengono, infatt,i sulforafano, una molecola in grado di migliorare alcuni dei sintomi dei disturbi dello spettro autistico.
Lo studio su 44 giovani
Ricercatori del Mass General hospital for children e della Johns Hopkins university school of medicine hanno analizzato il comportamento e le capacità diinterazione sociale (due aspetti compromessi in caso di autismo) di 44 giovani con autismo. Secondo l’autore dello studio, i punteggi erano significativamente migliori in 26 dei partecipanti che avevano ricevuto il sulforafano rispetto a 14 che hanno ricevuto il placebo. 17 dei 26 partecipanti che hanno ricevuto il sulforafano sono stati giudicati positivamente da chi li assisteva (famigliari o professionisti) con miglioramenti nel comportamento, nell’interazione sociale e nella calma.
Notati miglioramenti nel comportamento
Migliorati anche i parametri relativi al controllo del comportamento aberrante e alla reattività sociale (diminuiti rispettivamente del 34% e 17% per cento): ciò significa che sintomi quali irritabilità, letargia, movimenti ripetitivi, iperattività risultavano mitigati durante il trattamento. La maggior parte dei miglioramenti scompariva nel momento in cui veniva interrotta la somministrazione di sulforafano.
Servono conferme
È ancora presto per affermare con certezza che una sostanza contenuta nei broccoli potrebbe essere d’aiuto nel trattamento dell’autismo: lo studio deve essere ripetuto in un gruppo più ampio di adulti e bambini, inoltre è necessario confermare sul piano biologico gli effetti osservati e studiarli a livello cellulare.
La situazione in Italia
In Italia le persone affette da sindromi dello spettro autistico sono circa 600mila. Ne soffre un bambino su 54, soprattutto maschi. I malati hanno gravi difficoltà a comunicare e interagire normalmente con gli altri, compresi i familiari. Per il momento non esiste una cura, ma si sta lavorando all’identificazione delle cause. È da escludere, come ribadito dal Ministero della salute, dalla Società italiana di pediatria e dall’Organizzazione mondiale della sanità, una correlazione con i vaccini. Mentre si fa sempre più strada, invece, l’ipotesi di un’origine genetica. Ora questo studio ipotizza che una sostanza contenuta nei broccoli potrebbe essere d’aiuto nel trattamento dell’autismo.