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Si chiama “pet therapy” ed è la terapia basata sull’interazione tra uomo e animale. I suoi benefici sono riconosciuti in vari ambiti della medicina: psichiatrico, neurologico, geriatrico, ma soprattutto in quello dell’età evolutiva. E anche per il trattamento dell’autismo, disturbo in grande crescita.
Aiuta il benessere
Già lo aveva dichiarato l’Istituto superiore della Sanità, incentivando il legame tra bambini e cani, ora lo conferma anche una nuova ricerca americana. Secondo uno studio dell’università del Missouri, infatti, la presenza di un cane è molto utile ai bambini con autismo, dal punto di vista sia del benessere psicofisico (miglior gestione dello stress e più responsabilità e autonomia da parte del piccolo), sia della socializzazione, vero “zoccolo duro” di questa patologia.
Migliora le relazioni sociali
Secondo Gretchen Carlisle, l’autore della ricerca, dato che i bambini con autismo spesso faticano a interagire con gli altri e a instaurare nuove amicizie, i cani possono essere utili come veicolo sociale, aiutando i piccoli malati a comunicare meglio con i coetanei. Pensiamo alla classica situazione del bambino al parco accompagnato dal cane, che attira le simpatie e la curiosità dei suoi pari e la voglia di giocare tutti insieme.
Attira le simpatie
Carlisle ha intervistato 70 genitori di bambini affetti da autismo. Due terzi di loro possedeva un cane: la maggior parte ha riferito che i figli avevano una relazione molto positiva con l’animale, mentre chi non ne aveva ha dichiarato che i figli mostravano comunque una forte propensione verso i cani.
Il cane è il più adatto
Secondo gli esperti di pet therapy, fra tutti gli animali domestici, il cane è il più adatto in queste situazioni perché possiede un animo sensibile, intraprendente e sviluppato. Inoltre è socievole per natura, attua rapporti diretti, autentici e lineari, riesce a leggere il linguaggio corporeo e percepire i differenti stati emotivi, è spontaneo nel contatto fisico, ama giocare, è facilmente duttile all’educazione (può compiere diverse azioni a favore della persona assistita) e all’interazione con altre specie.