Asma nei bambini: i sintomi possono peggiorare in caso di apnee

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/12/2014 Aggiornato il 29/12/2014

Nei bambini con asma si sono riscontrati importanti miglioramenti dei sintomi dopo l’asportazione di tonsille e di adenoidi indicata per le apnee

Asma nei bambini: i sintomi possono peggiorare in caso di apnee

Nei bambini i sintomi dell’asma, una malattia cronica molto diffusa, possono peggiorare in caso di apnee ostruttive, caratterizzate da pause nella respirazione durante il sonno per l’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Lo afferma uno studio dell’Università di Chicago che ha evidenziato in particolare nei bambini asmatici importanti miglioramenti dopo essere stati sottoposti a intervento chirurgico di asportazione di tonsille e di adenoidi indicato per le apnee.

Le conseguenze dell’apnea

I dati parlano chiaro: negli adulti, le apnee ostruttive colpiscono il 3-4% della popolazione e, nel caso di soggetti asmatici, costituiscono una grave complicazione. L’apnea, riducendo i livelli di ossigeno nel sangue, non può che aggravare i sintomi dell’asma.

Lo studio su 40 mila bambini asmatici

La ricerca apparsa sulla rivista Plos Medicine ha preso in considerazione 40 mila bambini e ragazzi con asma, di età compresa tra 3 e 17 anni, dei quali 13 mila avevano già subito l’adenotonsillectomia per le apnee ostruttive. A un anno dalla rimozione chirurgica, rispetto agli altri 27 mila con tonsille e adenoidi intatte, questi bambini hanno visto una riduzione del 30% delle esacerbazioni asmatiche acute. Secondo lo studio sono diminuiti anche i ricoveri (-36%) e le visite d’emergenza (-26%) dovute all’asma.

Il parere dell’esperto

Secondo gli esperti italiani i risultati emersi dallo studio sono interessanti ma si tratta di uno studio retrospettivo. “Lo studio manca di alcuni dati fondamentali, relativi per esempio al peso e all’altezza dei bambini, e sappiamo che una delle prime cose da fare con un bambino obeso con diagnosi di asma è quella di intervenire sul suo peso” spiega il professor Alberto Pesci del dipartimento di scienze della salute dell’Università di Milano Bicocca e direttore del reparto di pneumologia dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Un fenomeno in crescita

Secondo il Global Asthma Report 2014 dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo soffrono di asma 334 milioni di persone, e le cifre sono in preoccupante ascesa. In Europa, gli asmatici sono 30 milioni e le stime parlano di 120 mila decessi per attacco d’asma nei prossimi 5 anni. In Italia l’asma a componente allergica è in aumento, anche a causa di fattori predisponenti come l’inquinamento ambientale e la lunga permanenza in stanze chiuse. “L’asportazione chirurgica di tonsille e adenoidi è indicata soltanto per le apnee notturne, diagnosticate con uno specifico esame polisonnografico. I bambini asmatici – conclude il professor Pesci – devono seguire il trattamento farmacologico, efficacissimo”.

In breve

LA SITUAZIONE MIGLIORA DOPO L’INTERVENTO

A un anno dalla rimozione chirurgica di tonsille e di adenoidi i bambini con sintomi asma hanno visto una riduzione del 30% delle esacerbazioni asmatiche acute e sono diminuiti anche i ricoveri (-36%) e le visite d’emergenza (-26%) dovute alla malattia asmatica.

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