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Respiro sibilante e asma sono due problematiche in costante crescita. Ecco perché il mondo della ricerca dedica loro sempre più spazio e attenzioni, conducendo studi ad hoc. Uno dei più recenti suggerisce che alla base potrebbero esserci delle alterazioni di alcuni geni implicati nella regolazione del sistema immunitario.
Uno studio su oltre 200 bambini
La ricerca, coordinata da Susanna Esposito, Direttore dell’unità di Pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Presidente WAidid, World association for infectious diseases and immunological disorders, ha riguardato 119 bambini sani e 119 coetanei non affetti da malattie croniche, ma ricoverati a seguito di un primo episodio di bronchiolite, un’infezione virale acuta del sistema respiratorio tipica dei neonati. Tutti sono stati seguiti per due anni. Gli autori li hanno sottoposti a una serie di visite e indagini mirate a valutare lo stato del loro apparato respiratorio. Inoltre, hanno eseguito delle indagini genetiche per capire se esiste una correlazione fra malattie respiratorie e Dna.
Il respiro sibilante è piuttosto frequente
Analizzando i risultati, si è visto che 74 dei 119 bambini ricoverati per bronchiolite hanno sviluppato wheezing ricorrente. Si tratta di una malattia, chiamata anche respiro sibilante, caratterizzata dall’emissione di un fischio durante la respirazione. È molto comune nei bimbi sotto i tre-quattro anni: quasi tutti la manifestano almeno una volta, per esempio, nel corso di infezioni virali delle vie aeree, e alcuni la presentano periodicamente. Nel 60% dei casi il respiro sibilante si risolve spontaneamente entro l’inizio della scuola. Nel 30%, invece, evolverà in asma bronchiale.
Il ruolo dei geni
Gli studiosi hanno scoperto poi che i bambini soggetti a wheezing ricorrente, rispetto agli altri, presentavano delle mutazioni nei geni coinvolti nella regolazione del sistema immunitario. Hanno quindi dedotto che alla base del respiro sibilante prima e dell’asma poi potrebbero esserci delle variazioni genetiche. “Questo studio evidenzia una chiara relazione tra il rischio di wheezing ricorrente e i polimorfismi di alcuni geni coinvolti nella risposta immune. Anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati, i dati potrebbero risultare utili per una precoce identificazione dei soggetti a più alto rischio nello sviluppo di episodi ricorrenti di wheezing e, almeno in alcuni casi, di asma successivamente” ha spiegato la professoressa Esposito.