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Si riconosce dal fatto che all’improvviso compare una chiazza tra i capelli, che può estendersi o rimanere in pochi millimetri. È l’alopecia areata, diffusa anche tra i bambini. Riguarda due persone su cento, ma ben il 20 per cento dei colpiti sono bambini. Per questo l’alopecia nei bambini è un problema importante, troppo sottovalutato. A lanciare l’allarme è Enrico Rizza, coordinatore scientifico dell’Associazione nazionale alopecia areata (Anaa), secondo il quale da noi mancano dati epidemiologici precisi e strutture ad hoc. Sia per l’alopecia degli adulti che dei bambini.
Le cause non sono ancora ben note
Non si conosce ancora bene che cosa provochi questa malattia. Si sa solo che si tratta di una malattia autoimmune, diretta contro il follicolo del capello, che può essere associata ad altre malattie autoimmuni e che c’è una predisposizione genetica. Attenzione a non confondere l’alopecia areata con la normale caduta dei capelli del bebè, che non è altro che la sostituzione della lanugo presente dalla nascita con la crescita dei capelli veri e propri.
Non ci sono cure
Contro l’alopecia areata non si può fare molto. Spiega Enrico Rizza che “non c’è purtroppo una cura definitiva e come malattia vive in un limbo all’interno del Sistema sanitario nazionale. Non è, infatti, considerata una malattia rara per cui i pazienti non hanno dei rimborsi, ad esempio per le parrucche, e non è inserita tra le patologie croniche”.
Tanti disagi
I problemi connessi con l’alopecia areata sono tanti e riguardano innanzitutto i bambini. Secondo Rizza “i problemi principali dell’alopecia areata sono di tipo psicologico, connessi alla perdita dell’immagine di se stessi dovuta alla caduta dei capelli. A questo stato si somma anche il rischio di sviluppare alcune patologie correlate all’alopecia, come la celiachia, le allergie alimentari o topiche e, non raro, l’ipertiroidismo e la tiroidite di Hashimoto. Altre volte, invece, l’alopecia è accompagnata o preceduta da fenomeni patologici come la psoriasi o il lupus”. Non solo. Oltre a questo, tra le conseguenze vi sono, come piega sempre Rizza “il maggior rischio di scottature solari sul cuoio capelluto rimasto scoperto, alcuni problemi causati dalla mancanza di peli del naso, come le allergie. La mancanza di ciglia è spesso causa di arrossamenti degli occhi, per la limitata capacità di evitare al pulviscolo o a qualsiasi materiale microscopico nell’aria di colpire la cornea”.