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Il 75% degli italiani sostiene di ascoltare musica e notizie a volume in cuffia troppo alto, con tutte le conseguenze che da questo comportamento possono derivare, e la percentuale aumenta ulteriormente nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, arrivando al 95%. I dati arrivano dal rapporto “State of Hearing” promosso da Cochlear, leader mondiale nelle soluzioni acustiche impiantabili, da cui emerge che in generale la maggior parte delle persone (il 61%) non prende precauzioni in ambienti percepiti come dannosi per l’udito, e il 28% degli intervistati crede che la perdita dell’udito faccia parte del processo naturale di invecchiamento.
A tutto volume
Non solo. Il 35% degli intervistati si espone consapevolmente a livelli di rumore potenzialmente pericolosi e, sebbene il 15% degli intervistati sia consapevole dei rischi per l’udito che possono derivare dall’assistere a un concerto o dal guardare un film a volume in cuffia troppo alto, non desiste dal mettere in atto questi comportamenti.
Le conseguenze sull’udito
L’indagine, realizzata su oltre 7.200 individui di 5 Paesi europei con l’obiettivo di comprendere meglio l’atteggiamento e le abitudini delle persone rispetto al proprio udito, ha evidenziato una serie di comportamenti a rischio che potrebbero aumentare nel tempo il numero delle persone affette da perdita uditiva. Nei bambini si potrebbero verificare problematiche relative soprattutto allo sviluppo psico-motorio, mentre negli adulti il rischio riguarderebbe un declino cognitivo precoce, talvolta associato a demenza.
Rumori pericolosi
Un altro aspetto che fa riflettere riguarda la consapevolezza nel riconoscere i rischi ma di esporsi comunque a livelli pericolosi di rumore (cosa che accade soprattutto tra i più giovani, forse perché convinti di essere ancora troppo giovani per avere una riduzione della percezione uditiva).
Paura della visita specialistica
Dall’indagine emerge tuttavia un certo timore nei confronti della perdita dell’udito. ma l’83% degli intervistati non sa dove effettuare un test della capacità uditiva oppure teme una scoperta spiacevole dopo una visita specialistica.