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Attenzione ai videogiochi violenti perché, secondo gli esperti, potrebbero portare all’insorgenza a malattie psichiatriche con episodi psicotici. Questo, perlomeno, è quanto sostiene lo studio effettuato dal professor Greg West del dipartimento di psicologia dell’Università di Montreal e pubblicato sulla rivista scientifica Royal Society Journal. A preoccupare è il rapporto tra l’uso smodato dei videogame e il volume ridotto dell’ippocampo (area del cervello), condizione solitamente associata a disordine da stress post-traumatico, depressione e schizofrenia.
Che cosa sono gli episodi psicotici
Gli episodi psicotici rimandano al concetto di psicosi, uno stato mentale che, secondo gli esperti provoca allucinazioni (disturbi della percezione) e/o deliri, ovvero convinzioni personali false ma fermamente mantenute, che sono determinate dall’incapacità di distinguere le esperienze reali da quelle irreali.
I sintomi del malessere
Durante gli episodi psicotici, le persone colpite non sono in grado di pensare in modo logico e possono perdere ogni percezione di se stessi e degli altri. I sintomi della malattia variano generalmente nel tempo e tendono a peggiorare durante i periodi di ricaduta e a migliorare durante i periodi di remissione.
I cambiamenti di umore
La psicosi – e i conseguenti episodi psicotici – può portare a cambiamenti dell’umore e delle funzioni mentali e all’insorgere di idee anormali. Per quanto riguarda la confusione delle funzioni mentali, la persona si esprime con frasi poco chiare o che non hanno alcun senso e ha difficoltà a concentrarsi, a seguire una conversazione o a ricordarsi le cose. Ma può anche accadere che abbia convinzioni false o illusioni (è convinta che le sue illusioni siano vere al punto che anche il discorso più logico non riesce a farle cambiare idea) o allucinazioni (la persona che si trova in uno stato di psicosi vede, sente, odora o prova cose che in realtà effettivamente non esistono).