I genitori delle nuove generazioni, quelle che dovrebbero effettuare il vaccino per l’Hpv, sono maggiormente consapevoli del problema rispetto al passato. È necessario però portare avanti le campagne di informazione, perché ancora una buona percentuale non conosce bene le conseguenze dello Human Papilloma Virus.
In Europa, il 73% dei genitori sa che il virus del Papilloma Umano esiste ma non sa che può portare a forme tumorali serie sia nel sesso femminile sia in quello maschile. Il 4% in più delle famiglie è informato rispetto al 2019, ma ancora 27% non lo conosce. Anche tra le persone che sostengono di essere più consapevoli, circa il 20% ammette di non sapere che il Papillomavirus può causare il tumore.
Sono i dati di un progetto di ricerca promosso da MSD e condotto da Ipsos. Il sondaggio ha coinvolto oltre 7.000 genitori di 8 Paesi, compresa l’Italia, con figli di età inferiore ai 21 anni. I genitori si dichiarano sempre più informati e consapevoli dell’importanza di vaccinare i figli. Solo il 33% è consapevole che l’Hpv può causare forme tumorali sia negli uomini sia nelle donne.
Il 42% non sa che alcune vaccinazioni, come il vaccino per l’Hpv, potrebbero aiutare a prevenire alcuni tipi di tumori. Grazie alle informazioni sull’importanza dei vaccini che si sono diffuse a seguito della pandemia di Covid-19, il 68% dei genitori europei ammette di essere diventato più propenso a garantire al proprio figlio una corretta protezione vaccinale. Il 61% dei genitori afferma di essere più informato sulle vaccinazioni per i figli proprio grazie al Covid-19. Il 90% dei genitori considera importante che il proprio figlio venga vaccinato contro altre malattie. Il vaccino per l’Hpv è uno di dei sistemi che possono aiutare a prevenire forme tumorali ai genitali sia maschili sia femminili, ma anche al cavo orale. Non tutti ceppi di Hpv sono pericolosi, ma alcune varianti provocano infiammazioni che si cronicizzano e danno luogo a lesioni che poi possono trasformarsi in tumori anche se in un arco di tempo abbastanza lungo, 7-15 anni. Il vaccino ha l’obiettivo di evitare l’insorgenza di queste forme.
In Italia, il vaccino per l’Hpv è offerto gratuitamente a femmine e maschi al compimento degli 11 anni. Non è troppo presto: l’obiettivo è rendere immuni dai ceppi oncogeni il più presto possibile le nuove generazioni, ben prima che abbia inizio l’attività sessuale. Infatti non appena si iniziano ad avere rapporti intimi, è teoricamente possibile entrare in contatto con un partner portatore dell’infezione che può causare la malattia. Se in età più avanzata il vaccino non è ancora stato effettuato, gli esperti consigliano di effettuarlo, nel caso delle donne di 25 anni, utilizzando per l’occasione l’appuntamento con il primo PAP test, che può individuare la presenza dell’infezione.
Il vaccino è gratuito per i ragazzini e le ragazze di 11 anni che si presentano al centro vaccinale nell’anno della chiamata. In alcune regioni italiane la vaccinazione è offerta in gratuità alle persone che presentano lesioni precancerose da Hpv e, in altre, alle donne già in cura per queste lesioni. Non esiste però un limite di età dopo il quale il vaccino non si può fare. Il costo nelle fasce di età più avanzate varia da regione a regione. Per esempio, in alcune zone dell’Emilia Romagna è gratuito fino ai 18 anni.