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Le famiglie con figlie femmine in età preadolescenziale ne hanno sicuramente sentito parlare: il vaccino Hpv, infatti, viene offerto in quasi tutte le regioni in forma gratuita alle bambine di 11-12 anni per prevenire il tumore del collo dell’utero. Ma anche i maschi potrebbero beneficiarne: non solo per difendere la salute dell’apparato sessuale ed evitare di veicolare il virus alle partner sessuali, ma anche per proteggersi contro il tumore del cavo orale. L’ennesima conferma arriva da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori canadesi, del Margaret Cancer Centre della University Health Network di in Toronto, pubblicato sulla rivista Cancer.
Si trasmette anche con i rapporti orali
Il virus Hpv o Papilloma virus è un virus molto diffuso. Ne esistono più di 100 tipologie diverse, molte delle quali si trasmettono attraverso i rapporti sessuali. I più pericolosi sono i tipi 16, 18 e 45: possono, infatti, dare origine al tumore al collo dell’utero. Negli ultimi tempi, gli studiosi si sono resi conto che il virus Hpv può essere trasmesso anche attraverso i rapporti orali, mettendo in pericolo la salute del tratto orofaringeo. Infatti, se le mucose del cavo orale entrano in contatto con genitali infetti dai tipi 16, 18 e 45 di Hpv, possono subire una trasformazione cellulare, che aumenta il rischio di tumore a questa zona. Questo aiuta a spiegare perché i casi di cancro orofaringeo nei ragazzi di età compresa fra i 16 e i 20 anni sono in aumento. Ecco perché alcuni Paesi stanno promuovendo la vaccinazione contro l’Hpv non solo fra le ragazze, ma anche fra i ragazzi.
Uno studio su quasi 200 mila ragazzi
Per testare l’efficacia del vaccino nella popolazione maschile, i ricercatori hanno condotto uno studio su 192.940 ragazzi di 12 anni. In pratica, applicando un modello statistico, hanno calcolato se il vaccino Hpv avrebbe potuto proteggerli dal tumore del cavo orale e se i costi a esso legati fossero giustificati dalla sua reale utilità. Ebbene, hanno scoperto che se tutti i partecipanti alla ricerca fossero sottoposti alla vaccinazione, si avrebbe un risparmio complessivo compreso fra gli 8 e i 28 milioni di dollari canadesi. “Crediamo che questo studio sia importante perché il cancro orofaringeo correlato all’Hpv ha aumentato la sua incidenza in modo significativo, soprattutto nei Paesi più sviluppati. Si prevede che entro il 2020, il cancro orofaringeo legato all’Hpv diventerà il tipo di tumore correlato all’Hpv più comune negli Stati Uniti, superando anche il cancro alla cervice uterina” hanno spiegato gli autori.