Un buon rapporto con gli insegnanti educa i ragazzi al rispetto dell’altro e alla non aggressività. Per ottenere i primi risultati, poi, non sarebbe necessario attendere: il cambiamento in positivo, infatti, si percepirebbe sin da subito e, inoltre, permarrebbe negli anni. A sottolinearlo è uno studio pubblicato su Journal of Youth and Adolescence dal Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo (Svizzera) in collaborazione con il Violence Research Centre del Cambridge’s Institute of Criminology (Regno Unito) e con l’Università di Toronto (Canada), secondo cui se i ragazzi di 11 anni intessono una sana relazione con i loro insegnanti cresceranno meno aggressivi e più altruisti e cooperativi. I ricercatori spiegano, quindi, che buoni insegnanti potrebbero fare la differenza nello sviluppo dei ragazzi, soprattutto in momenti delicati della crescita come quelli della preadolescenza e dell’adolescenza.
Esaminati oltre 1.000 ragazzi
I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni dopo aver esaminato i dati relativi a 1067 ragazzi svizzeri provenienti da 56 scuole di Zurigo. Particolare attenzione è stata posta dagli studiosi a quei bambini che, intorno ai 10 anni, avevano cambiato insegnantI per diversi motivi. Vari i fattori considerati, tra cui il contesto socio-economico e culturale delle famiglie di origine dei ragazzi partecipanti allo studio: dai risultati è emerso che i teenager che avevano sviluppato un buon rapporto con i propri insegnanti risultavano il 38% meno aggressivi e il 56% meno oppositivi e provocatori – con un effetto che rimaneva anche a 15 anni – e il 18% più altruisti e cooperativi rispetto ai coetanei che provavano sentimenti misti o negativi verso i docenti.