Udito a rischio per un miliardo di giovani, anche a causa della musica

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 29/03/2019 Aggiornato il 29/03/2019

Un miliardo di giovani rischia danni all’udito a causa della prolungata esposizione a suoni forti, compresa la musica in cuffia

Udito a rischio per un miliardo di giovani, anche a causa della musica

Secondo le stime dell’Oms più del 5% della popolazione mondiale ha una riduzione della capacità uditiva che incide sulla qualità della vita; in particolare il 50% delle persone tra 12 e 35 anni, ovvero oltre un miliardo di giovani, ha l’ udito a rischio a causa della prolungata esposizione a suoni forti, come la musica ascoltata con le cuffie a volume troppo alto.

Previsioni allarmanti

Si stima che entro il 2050 oltre 900 milioni di persone, ossia una su 10, avrà una perdita uditiva disabilitante. La metà di tutti i casi di ipoacusia può, però, essere prevenuta attraverso misure di sanità pubblica. Di qui la necessità di dotare i dispositivi di ascolto di caratteristiche che li rendano sicuri.

Un nuovo software per un ascolto sicuro

Secondo il nuovo standard stilato da Oms e Itu (International Telecommunication Union), i dispositivi come smartphone e lettori audio, dovrebbero includere Sound Allowance, un software che tiene traccia del livello e della durata dell’esposizione al suono; un profilo di ascolto individuale basato sulle pratiche di ascolto, che informa l’utente di quanto ha ascoltato in modo sicuro e offra suggerimenti utili per evitare danni all’udito; opzioni per la limitazione del volume, tra cui la riduzione automatica e il parental control. Contro l’ udito a rischio non devono, poi, mancare informazioni che permettano agli utenti di comprendere quali sono le pratiche di ascolto sicure. Lo standard è stato sviluppato da esperti nell’ambito dell’iniziativa dell’Oms “Make Listening Safe” durante un processo durato due anni, basato sulle ultime evidenze e su consultazioni con industria, consumatori e società civile.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La perdita uditiva non affrontata rappresenta un costo globale annuo di 750 miliardi di dollari, ma, secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, abbiamo il know-how tecnologico per prevenire il problema, quindi non dovrebbe più accadere che tanti giovani continuino a danneggiarsi l’udito mentre ascoltano la musica.

 

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