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Il tumore al testicolo è la forma di cancro più diffusa tra i giovani maschi al di sotto dei 40 anni di età ma oggi, con una diagnosi precoce, la possibilità di guarigione è molto alta. Fino al 90% dei casi.
Ingrossamento e senso di pesantezza
Il tumore al testicolo si manifesta di solito con un ingrossamento duro e dolente a uno dei testicoli e con un senso di pesantezza inguinale. E diversi sono i fattori di rischio: il criptorchidismo (mancata discesa dei testicoli nello scroto), la sindrome di Klinefelter (alterazioni dei cromosomi), la familiarità e un precedente tumore del testicolo.
Occhio a questi rischi
L’esposizione agli interferenti endocrini o Edc (Endocrine Disrupting Chemicals) come i pesticidi aumenta notevolmente il rischio di tumore al testicolo. Ma non solo. L’infertilità triplica il rischio e il fumo lo raddoppia e, soprattutto, l’aver avuto un precedente tumore del testicolo incrementa fino a 50 volte il rischio di una recidiva.
Nuove cure e trattamenti
In questi ultimi anni ci sono state importanti innovazioni nel trattamento di questo tumore che hanno rivoluzionato l’approccio terapeutico e l’aspettativa di vita dei pazienti: tecniche di imaging che lo identificano precocemente e modalità chirurgiche che risparmiano l’organo. Oggi infatti, non si asporta più il testicolo ma solo il nodulo e si può inoltre congelare il seme che potrebbe essere danneggiato durante i trattamenti con chemioterapia e radioterapia.
Diagnosi precoce fondamentale
Contro questo tumore l’arma migliore resta la diagnosi precoce: per le persone di sesso maschile l’autopalpazione frequente dei testicoli dovrebbe diventare una pratica abituale, così come le donne hanno imparato a farla per il seno.