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Non esistono dati certi, ma nell’ultimo lustro, i casi di tumore al testicolo sono cresciuti, soprattutto tra i giovani. È quanto dichiara il segretario generale della Società italiana di urologia (Siu), Vincenzo Mirone. Il tumore al testicolo non è molto aggressivo, ma ciò non vuol dire che sia da trascurare. E il problema resta fondamentalmente quello di una scarsa informazione.
Più informazione a casa e a scuola
Mirone sottolinea l’importanza di colmare questa mancanza di informazione partendo proprio dagli ambienti maggiormente frequentati dai ragazzi: la famiglia, sicuramente, ma anche la scuola, la palestra, la piscina, le scuole calcio… i giovani devono essere informati e comprendere l’importanza della prevenzione e delle visite urologiche. È importante rompere i tabù e parlare con i giovani di queste tematiche. L’arma per combattere l’insorgere o l’aggravarsi del tumore al testicolo è, in prima battuta, sempre e comunque l’autopalpazione. Attraverso questo semplice gesto, i ragazzi possono individuare situazioni inusuali e scongiurare pericoli peggiori.
Una malattia sempre più diffusa
Fino a qualche anno fa, la leva obbligatoria permetteva ai ragazzi di sottoporsi a controllo specifico. Oggi, invece, non sono molti i giovani che si sottopongono a visite urologiche e individuare il tumore al testicolo agli stadi iniziali è, quindi, sempre più difficile.
Anche altre malattie
Anche altri disturbi uro-genitali vengono individuati tardi o sottovalutati. Prosegue Mirone: la prostatite colpisce almeno una volta nella vita tra i 16 e i 35 anni, provocando irritazione, incontinenza e dolore. Il varicocele, ossia la dilatazione delle vene testicolari, colpisce un ragazzo su quattro, portando a infertilità in circa il 33% dei casi.