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Si rischiano conseguenze serie per la salute dei bambini e degli adolescenti, facendoli mangiare troppo salato. Secondo uno studio, guidato dalla dottoressa Haidong Zhu della Georgia Regents University di Augusta e recentemente pubblicato sulla rivista Pediatrics, un’elevata quantità di sodio è associata all’adiposità, a una maggiore frequenza di malattie autoimmuni che comportano condizioni di infiammazione cronica e alla predisposizione all’obesità, indipendentemente dalla quantità di cibo assunto e dal consumo di bevande zuccherate.
Il 97% dei ragazzi mangia troppo salato
Per la ricerca, che ha portato a ipotizzare il rischio obesità, sono stati analizzati i dati relativi a 766 adolescenti statunitensi in buona salute, rilevando un consumo medio di sale pari a quello degli adulti e più che doppio rispetto alla quantità quotidiana raccomandata dall’American Heart Association: 3,3 grammi contro 1,5 consigliati.
I risultati in un questionario
I partecipanti allo studio hanno riportato su un questionario tutti i cibi assunti nelle 24 ore di sette giorni per diversi mesi. Il 97% degli adolescenti ha dimostrato di consumare più sale della quantità raccomandata e i dati della ricerca mostrano che oltre il 75% del sale proviene da cibi processati e da fast food. In media, i ragazzi che assumevano più sale pesavano circa un chilo e mezzo in più rispetto a quelli che ne consumavano meno, e hanno mostrato una maggiore percentuale di grasso.
Meno patatine fritte e più frutta
Gli autori dello studio consigliano ai ragazzi di ridurre il sale, evitando di aggiungerne alle pietanze che consumano, limitare le patatine fritte, consumare maggior quantità di frutta e verdura fresche ed evitare gli snack eccessivamente salati.