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Teenager ribelli e irrequieti, amanti del rischio, contro ogni regola. In una parola, ingestibili. Sono gli adolescenti di oggi, che assumono comportamenti spesso inspiegabili. A questi atteggiamenti solitamente si dà la colpa agli ormoni in subbuglio. Ma uno studio pubblicato sulla rivista medica Current Biology dai ricercatori statunitensi dell’Università di Buffalo e dell’Università del Massachusetts di Amherst, sostiene che gli ormoni non c’entrano per niente. Teenager ribelli e irrequieti sarebbero frutto di ben altre situazioni.
Lo studio in laboratorio
Per arrivare a questa conclusione gli autori della ricerca hanno monitorato gli atteggiamenti di due gruppi di criceti siberiani, il cui sviluppo dipende dal periodo in cui vengono al mondo: quelli nati all’inizio della stagione riproduttiva – quando le giornate sono lunghe – sperimentano presto la pubertà, e si riproducono entro l’anno; quelli nati alla fine della stagione riproduttiva – quando i giorni sono più corti – sperimentano invece la pubertà più tardi, per non partorire in pieno inverno. Partendo da questi dati gli esperti hanno modificato il momento in cui i criceti coinvolti nella sperimentazione sono entrati nella pubertà attraverso l’impiego di diverse intensità di luce all’interno del laboratorio. In particolare, hanno fatto in modo che un gruppo sviluppasse la pubertà intorno ai 30 giorni di vita, mentre gli altri dopo circa 100 giorni. Hanno poi verificato il passaggio degli animali dalla fase di gioco a quella del predominio sociale, che avviene quando diventano autonomi e si allontanano da casa.
Gli ormoni non c’entrano
Al termine dell’analisi, hanno scoperto che questo momento di transizione si era verificato nello stesso momento in entrambi i gruppi e che quindi era indipendente dalla pubertà. Se invece gli ormoni sessuali fossero stati responsabili di questo passaggio fondamentale, la transizione si sarebbe dovuta verificare prima tra i criceti che hanno sviluppato la capacità di riprodursi a 30 giorni, rispetto a quelli che l’hanno sviluppata a 100 giorni. Questi risultati potrebbero dunque aiutare a comprendere i meccanismi che sono alla base dello sviluppo adolescenziale e fornire utili indicazioni sui motivi per cui durante questo periodo della vita si presentano così tanti disturbi mentali.