La sigaretta elettronica non è un giocattolo, un gadget o una moda. Per arginare i fenomeni di abuso e tutelare i più giovani, in attesa di conferme sulla sicurezza ed efficacia, la sigaretta elettronica era già stata vietata ai minorenni e nelle scuole. E ora il divieto si estende anche alle pertinenze scolastiche esterne: ovvero i cortili delle scuole. L’ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in seguito alla firma del Decreto legge a fine luglio 2013. La preoccupazione degli esperti riguarda soprattutto i prodotti che contengono nicotina, che potrebbero causare dipendenza, in modo simile alle sigarette tradizionali. C’è qualche tipo di sigaretta elettronica, infatti, che contiene nicotina in quantità variabile, per evitare i sintomi dell’astinenza da fumo. Inoltre, il mimare la gestualità tipica del fumo potrebbe favorire, nei ragazzini, l’induzione al tabagismo. È provato, infatti, che la gestualità (portare la sigaretta alla bocca, aspirare, osservare il fumo che esce dalla bocca) ha una parte rilevante nel consolidarsi del vizio.
La posizione dell’Istituto superiore di sanità
La decisione della restrizione è stata presa dopo che il Consiglio superiore di sanità aveva raccomandato precauzione nell’utilizzo delle sigarette elettroniche per giovani, categorie a rischio e donne in gravidanza. La posizione dell’Istituto superiore di sanità è di massima cautela: di questi prodotti si sa ancora troppo poco e i dati disponibili sono insufficienti. Una volta approvati, questi presidi potrebbero far parte nel corredo delle strategie antifumo raccomandate, magari in abbinamento ai metodi già collaudati, come le gomme da masticare e i cerotti.