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La maggior parte dei bambini italiani fa sport, poi, con il passaggio dalle medie alle superiori, inizia l’abbandono. A 12-14 anni fino al 40% degli adolescenti smette di praticare attività sportiva, con punte molto più elevate tra le ragazze. Il fenomeno non viene attivamente contrastato né dalle famiglie, né dalla scuola e l’abbandono sportivo precoce è, il più delle volte, definitivo.
Fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico
Un problema che si presenta oltretutto in un periodo particolarmente critico dello sviluppo: la pubertà. Gli svantaggi di questo abbandono sono molti, poiché l’attività sportiva è fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico. Innanzitutto è importante per una crescita sana e per il mantenimento del peso corretto, considerato che in Italia un ragazzo su tre è sovrappeso o obeso. Inoltre attraverso la pratica di una disciplina sportiva si imparano alcuni valori fondamentali come il rispetto degli altri e delle regole, la solidarietà, la lealtà, si socializza, si stringono amicizie. E si potenziano anche le capacità cognitive e intellettive, per esempio imparando nuovi schemi di gioco oppure diversificando le tecniche e le strategie nei vari tipi di sport.
I motivi dell’abbandono
Le ragioni dell’abbandono sono diverse e possono sommarsi. Tra queste può esserci una diminuzione della fiducia nelle proprie capacità, troppi impegni, anche scolastici, e il fatto che non tutti i docenti capiscono che l’attività sportiva non è “nemica” dello studio. Purtroppo la scuola superiore italiana non favorisce lo sport, e soprattutto l’agonismo, che spesso viene visto come qualcosa che porta via tempo all’apprendimento. Ma soprattutto il mettere troppo l’accento sul valore della competizione.
Un problema anche per i piccoli
Se a preoccupare i pediatri è la situazione degli adolescenti, anche per i più i piccoli la situazione non è ideale, dal momento che lo sport non è previsto nella programmazione della scuola elementare. Del resto in molti istituti non ci sono palestre attrezzate, per non parlare della mancanza di piscine all’interno delle scuole pubbliche. La possibilità per i bambini italiani di fare sport si riduce dopo una certa età: o si sceglie pre-agonismo e agonismo, oppure occorre spendere molto. Lo sport quindi finisce per diventare un discrimine fra chi ha maggiori possibilità economiche e chi non ce l’ha.
Fonti / Bibliografia
- Società Italiana di Pediatria - Separare la cura e l’assistenza del bambino malato dalla Medicina generale dell’adultoDalla nascita e per l’intera vita: la Società Italiana di Pediatria (SIP) è nata nel lontano 1898 proponendo un’innovazione che avrebbe segnato un grande cambiamento nei decenni successivi: separare la cura e l’assistenza del bambino malato dalla Medicina generale dell’adulto. Con i suoi circa 10 mila Soci la SIP rappresenta la casa comune di tutti i pediatri italiani perché vi partecipano pediatri universitari, ospedalieri, di famiglia e di comunità.