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L’ossessione per i social network è molto più diffusa di quanto si pensi e a esserne colpiti non sono solo i più giovani, ma anche gli adulti. Messaggi di testo, chat, pubblicazioni di foto in “presa diretta” e controllo ripetuto dei post e delle pubblicazioni altrui: a mettere in guardia dalla dipendenza da internet e a sottolineare che questo disturbo può spianare la strada alla depressione è ora uno studio pubblicato sulla rivista Depression and Anxiety da un gruppo di ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh (Stati Uniti).
Depressione da internet
Secondo i ricercatori i mezzi di comunicazione sociale sono diventati parte integrante della vita al punto che è molto alto il rischio di finire nella spirale della dipendenza da internet, disturbo strettamente collegato alla depressione. La ricerca è la prima a essere condotta su scala nazionale negli Stati Uniti con l’obiettivo di esaminare l’associazione tra l’uso di diversi social network e lo sviluppo della depressione, e arriva dopo diversi altri studi condotti sul medesimo argomento.
La molla dell’invidia
Lui yi Lin, co-autrice dello studio, spiega che il meccanismo si innesca quando, navigando frequentemente sui social network, si viene “costantemente a contatto con rappresentazioni altamente idealizzate delle vite degli altri”: questo “può scatenare sentimenti come l’invidia e spingere erroneamente a pensare che gli altri conducano un’esistenza più felice e di successo”. Non solo: Lin spiega poi che impegnarsi sui social network in attività marginali o di scarsa importanza “può alimentare la sensazione di sprecare il tempo, influenzando negativamente l’umore”.