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Secondo alcuni sono strumenti del tutto innocui a livello cognitivo e cerebrale. Secondo altri, invece, gli smartphone possono avere effetti negativi di diverso tipo sul cervello, specialmente su quello in via di formazione di bambini e adolescenti. Chi ha ragione? A oggi non è ancora ben chiaro. Ma presto le cose potrebbero cambiare. Sta per partire, infatti, un ampio studio che promette di dare una risposta a molti dubbi.
Tre anni di studi
La nuova ricerca, che è stata chiamata Study of Cognition, Adolescents and Mobile Phones (Scamp), partirà a settembre in Gran Bretagna e sarà coordinata dall’Imperial College di Londra. Si tratta della più grande indagine mai realizzata prima su questo tema: infatti, coinvolgerà oltre 2.500 ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 12 anni che iniziano a essere in possesso di un cellulare proprio e durerà tre anni. I partecipanti verranno seguiti attentamente, allo scopo di capire se e come utilizzano gli smartphone e quali sono gli effetti che questi dispositivi possono avere sul cervello. Il 20% degli adolescenti sarà anche dotato di un misuratore di radiazioni.
Le conseguenze sullo sviluppo
Questo studio, a differenza di altri già condotti in passato, non ha lo scopo di capire se l’impiego degli smartphone sia in grado di aumentare il rischio di tumori. L’obiettivo principale è analizzare gli influssi che questo strumento esercita sulle capacità cognitive, sul livello di attenzione e di concentrazione e sulla memoria dei ragazzi. “Valutandoli all’inizio dello studio e poi due anni dopo saremo in grado di vedere come le abilità cognitive si sviluppano in relazione all’uso dei telefonini e delle altre tecnologie wireless” ha spiegato Mireille Toledano, coordinatrice della ricerca.