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È una delle meno conosciute fra le malattie sessualmente trasmissibili. Invece, non andrebbe sottovalutata. La sifilide, infatti, è molto più diffusa di quanto si potrebbe pensare. Fra gli adolescenti è addirittura vero e proprio boom. È quanto emerge da un recente studio durato 25 anni, condotto da un gruppo di ricercatori italiani, dell’Istituto San Gallicano di Roma.
Si trasmette per via sessuale
La sifilide è una malattia provocata da un particolare batterio, il Treponema pallidum, che nella maggior parte dei casi si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti. La malattia colpisce dapprima gli organi genitali e poi si diffonde in tutto il corpo. Nel 50% dei casi la sifilide non si manifesta in alcun modo e viene scoperta solo grazie alle analisi del sangue. Nella restante metà dei casi, invece, si caratterizza per la presenza di alcuni sintomi.
Tre stadi della malattia
Se non viene trattata, la sifilide attraversa tre fasi:
– fase 1: compare una lesione (simile a un nodulo) non dolorosa di colore rosso scuro ai genitali o in bocca;
– fase 2: su tutto il corpo appaiono lesioni di colore rosa salmone;
– fase 3: subentrano lesioni cardiovascolari e danni al sistema nervoso.
È molto contagiosa
Sembrava scomparsa, invece da qualche tempo la sifilide è tornata a colpire. Purtroppo è una delle malattie sessuali più contagiose e anche più pericolose. Secondo lo studio italiano, dal 1991 al 2012 si sono verificati 97 mila casi di infezioni sessualmente trasmesse, di cui 15 mila di sifilide. La stragrande maggioranza delle persone colpite da queste malattie, oltre 67mila, si sono sottoposte agli esami per la ricerca dell’Hiv. Circa 5 mila sono risultate positive.
Può aumentare il rischio di Hiv
La sifilide è fra le patologie che possono aumentare il rischio di Aids. Stando agli autori della ricerca, infatti, può innalzare le probabilità di
i
nfezione da Hiv fino a oltre sette volte. “L’incremento di rischio si è riscontrato soprattutto tra i più giovani e tra coloro che nel periodo di osservazione avevano contratto infezioni come sifilide o la gonorrea” ha confermatoAldo Di Carlo, direttore scientifico del San Gallicano. Anche per questo, la malattia non va sottovalutata.