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I pidocchi sono un problema molto comune tra i bambini. Dall’asilo fino alla scuola elementare, è facile che la vicinanza favorisca il passaggio di questi piccoli e fastidiosi animaletti da una testa all’altra. E’ naturale che i genitori si allarmino anche perché i pidocchi sono in genere piuttosto tenaci e tendono a infestare più e più volte i capelli provocando non pochi disagi, sia ai piccoli che li “ospitano” sia ai genitori che devono cercare di eliminarli. Vediamo allora insieme come riconoscerli, cosa fare e i rimedi da usare per avere la meglio su questi antipatici animaletti.
Come riconoscere i pidocchi sui capelli dei bambini?
I pidocchi sono parassiti di colore bianco-grigiastro; alcuni proliferano solo sul corpo, altri infestano il pube, ma i più comuni sono quelli della testa. Hanno dimensioni microscopiche visto che misurano solo da uno a tre millimetri: in pratica sono grandi non più di un seme di sesamo quando sono del tutto cresciuti. Inizialmente “trasparenti” e quindi difficili da vedere, diventano poi di colore marroncino-rossastro. Il problema sta nel fatto che i pidocchi depongono molte uova (dalle 200 alle 300) che si attaccano saldamente al fusto dei capelli e dei peli. Dalle uova dopo circa una settimana nascono i pidocchi che si muovono velocemente grazie agli uncini posti sulle loro sei zampe. Le infestazioni da pidocchi sono frequenti ovunque, senza distinzione tra paesi ricchi e paesi più poveri o in via di sviluppo. Questo perché non esiste una correlazione diretta tra la presenza dei pidocchi e l’igiene personale: questi parassiti non “nascono” nello sporco, la trasmissione avviene solo per contatto diretto con persone già infestate oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cappelli, sciarpe, pettini. Non a caso i più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare– dai tre agli undici anni, – dal momento che in questa fascia sono frequenti le occasioni di contatto molto stretto. Il fatto che le bambine siano più colpite dai maschi è dovuto alla lunghezza dei capelli che facilita l’infestazione. Spesso l’infestazione interessa non solo i fratelli e le sorelle ma anche i genitori: ecco perché quando si scopre che un bimbo ha i pidocchi, è bene sottoporre tutti i membri della famiglia a un accurato controllo e ai trattamenti necessari. Un altro mito da sfatare quando si parla di pediculosi è che esistano “superpidocchi” resistenti a tutto e a tutti: eliminarli non è semplice, richiede tempo e pazienza, ma vedere la testa dei bambini finalmente libera dai parassiti è comunque possibile se gesti e prodotti che si usano sono quelli giusti.
Cosa sono le lendini?
Le lendini sono le uova che i pidocchi depongono numerose sui capelli dei bambini. E prima ancora che i pidocchi si possano vedere, sono proprio le uova a denunciare la presenza di un’infestazione. Le femmine possono infatti deporre circa 10 uova al giorno che si depositano per la maggior parte alla radice dei capelli. Attenzione però a non confondere le lendini con la forfora o con i pulviscoli che si depositano tra i capelli. Può succedere perché si tratta in entrambi i casi di minuscoli corpuscoli biancastri ma con una differenza sostanziale: le lendini, proprio perché devono sopravvivere, sono saldamente ancorate al capello. Per accertarsi quindi che si tratti di lendini basta fare la prova del soffio: se i puntini bianchi non si staccano sono uova mentre se volano via si tratta di forfora o comunque di impurità. Il fatto che le lendini siano perfettamente aderenti al capello fa capire con chiarezza che per debellare la pediculosi non basta usare frettolosamente un prodotto. Il gesto chiave è quello di “sfilare” le lendini con le dita o con un pettinino apposito. Basta infatti che ne rimangano anche solo tre o quattro perché l’infestazione riparta.
Cosa fare? Quali sono i rimedi per eliminare i pidocchi dalla testa dei bambini?
La prima buona regola da tener presente è che non esistono sostanze e quindi prodotti che siano in grado di tenere lontani i pidocchi prevenendo l’infestazione. Ma ciò non toglie che si possano adottare alcune misure per tenere sotto controllo il problema.
- Insegnare ai bambini a non scambiarsi pettini, spazzole, mollettine, fasce, cerchietti e altri accessori per capelli. Contrariamente a quanto si crede infatti i pidocchi non saltano ma passano da un ospite all’altro e tutto quanto viene messo in testa rappresenta per loro un ottimo “veicolo” per diffondersi. Nelle stagioni fredde quindi meglio ricordare sempre ai bambini di non ammassare cappelli e sciarpe ma di appenderli. Può essere utile anche dare ai bambini una borsa, ad esclusivo uso personale, dove riporre sciarpe e capellini quando si spogliano in palestra, in piscina o negli altri luoghi che frequentano.
- Il gesto più importante per tenere sotto controllo la pediculosi è un controllo puntuale della testa da parte dei genitori. Dovrebbe essere fatto con regolarità, anche nei momenti in cui non è stata segnalata nessuna infestazione e ogni due, massimo tre giorni dopo che è stato eseguito il trattamento anti-pidocchi. Il classico prurito, dovuto al fatto che i pidocchi succhiando il sangue immettono un liquido salivare irritante, compare infatti qualche giorno dopo la prima puntura e segnala con chiarezza che l’infestazione è già in atto.
- Importante controllare bene la nuca, le tempie e l’area dietro le orecchie che sono i punti dove i pidocchi tendono maggiormente ad annidarsi. ll controllo ad occhio nudo può funzionare ma per avere la certezza che non ci siano lendini meglio passare anche tra i capelli un pettinino a denti stretti oppure controllare la testa con una lente di ingrandimento. Buona regola anche quella di sollevare lentamente pochi capelli e passare le dita nel senso inverso alla crescita, dalla radice alle punte, per verificare se qualche lendine resta attaccata alla pelle.
Non è necessario procedere alla disinfestazione di tutto quanto è stato toccato dal bambino con la pediculosi. Può essere ovviamente utile cambiare i copricuscini e le lenzuola nonché gli indumenti che stanno a contatto con la testa ma va sempre tenuto presente che lontani dai capelli i pidocchi sopravvivono solo due, tre giorni ma non sono più in grado di riprodursi. Inutile anche usare antiparassitari sugli animali di casa perché i pidocchi non infestano il pelo degli animali
- La misura drastica del taglio di capelli non ha grande valore dal momento che i pidocchi vivono molto vicino al cuoio capelluto. Per eliminarli servirebbe quindi rasare a zero la testa, il che non è certo una mossa indolore per i bambini.
Prodotti efficaci antipidocchi
Il primo punto fermo da tenere presente è che i pidocchi non “annegano”: non è sufficiente quindi l’acqua per eliminarli. Servono invece prodotti specifici che si presentano in diverse formulazioni, dagli shampoo ai gel, dalle polveri agli spray alle mousse. Alcune formulazioni contengono l’estratto di piretro ricavato dai fiori di alcune specie di crisantemi, i piretroidi di sintesi (permetrina) oppure il malathion, tutte sostanze che, sia pur con meccanismi di azione diversi, portano alla morte del parassita. Generalmente si tratta di prodotti ben tollerati, ma non si può escludere che a volte possano provocare dermatiti da contatto.
Prodotti naturali contro la pediculosi
In alternativa ai trattamenti di origine chimica si possono usare prodotti a base naturale che sono in genere ben tollerati e privi effetti collaterali. Contengono infatti oli essenziali e vegetali selezionati per la loro capacità di irritare le vie respiratorie del pidocchio inducendone la morte e impedendo alle lendini di svilupparsi.
Si tratta ad esempio dell’olio essenziale di lavanda presente nell’Olio Trattamento d’Urto della linea Occhio al Pidocchio di Helan.
Mescola oli di lavanda, melaleuca e jojoba lo Shampoo Trattamento post pidocchi proposto da Linea MammaBaby®.
Altre sostanze utilizzate sono gli oli essenziali di timo, origano, anice dalla specifica attività antimicrobica e insetticida che porta a soffocare il pidocchio. Efficace anche l’olio di Neem dalle proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie. Prodotti come Paranix Trattamento Spray agiscono esclusivamente per via meccanica “soffocando” il pidocchio in modo che non possa più riprodursi. Da tenere presente che rimedi popolari come aceto e maionese, invece, non hanno alcuna efficacia contro i pidocchi.
Come usare il trattamento antipidocchi
Perché i prodotti antipidocchi funzionino a dovere è fondamentale leggere attentamente le indicazioni riportate sulla confezione e rispettare il tempo di azione; se si toglie il trattamento prima del tempo, la sua efficacia è nulla o comunque scarsa. Inoltre, è sempre necessaria una seconda applicazione a distanza di sette-dieci giorni dalla prima e, talvolta, può servirne anche una terza per eliminare tutti i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento.
Dopo il trattamento va sempre usato un pettinino a denti stretti per staccare tutte le lendini.
- Per essere certi di averle eliminate, si può procedere con il wet combing, trattamento che consiste nel cospargere i capelli con un balsamo o una maschera poi e pettinarli, ciocca per ciocca, dalla radice alle punte, con un pettinino fitto.
- Dopo 8-12 ore dall’applicazione del prodotto può essere ancora visibile qualche parassita, ma i suoi movimenti molto lenti segnalano che sta per morire: in questo caso non è necessario ripetere subito il trattamento, ma aspettare una settimana.
- Qualora si notassero pidocchi ancora vivi dopo il trattamento, è consigliabile consultarsi con il pediatra prima di usare un altro prodotto.
- Tra un trattamento e l’altro è utile usare shampoo molto delicati e ad azione lenitiva. Meglio ancora optare per detergenti appositamente formulati come Aftir Shampoo Post Trattamento Pidocchi con aceto di mele che migliora la pettinabilità dei capelli e aiuta ad eliminare più facilmente le lendini che sono rimaste sul fusto.