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Ormai è risaputo: l’obesità fa male, a tutte le età. Infatti, oltre a comportare conseguenze immediate, espone a tutta una serie di rischi futuri, per esempio all’apparato cardiovascolare e al sistema locomotore. È emerso anche che l’ obesità adolescenziale e quella della prima età adulta potrebbero nuocere anche al fegato. A rivelarlo è una recente ricerca condotta da un team di ricercatori svedesi del Karolinska Institutet di Stoccolma e dell’Università di Lund, pubblicato sulla rivista scientifica Gut.
Oltre un milione sotto esame
Lo studio ha riguardato oltre 1,2 milioni di giovani svedesi. Gli autori hanno valutato le loro condizioni di salute, sia svolgendo tutta una serie di esami sia esaminando i dati raccolti nel corso delle visite mediche cui sono stati sottoposti per il servizio militare. Inoltre, sono state prese in considerazione le informazioni contenute nei registri sulla salute della popolazione. In questo modo, sono riusciti a monitorare l’andamento del loro stato di salute per un lasso di tempo abbastanza lungo.
Alto rischio di problemi al fegato
Analizzando e incrociando tutti i dati raccolti, gli studiosi hanno scoperto che, nel periodo considerato, ben 5.281 volontari hanno sviluppato una seria malattia del fegato. Di questi, 251 sono stati colpiti da un tumore al fegato. Non solo. È emerso che gli uomini più a rischio di andare incontro a problematiche epatiche erano quelli che da adolescenti o comunque da giovani avevano un elevato indice di massa corporea, un parametro utilizzato per valutare il peso corporeo e l’eventuale sovrappeso/obesità. Più precisamente, si è visto che, rispetto ai coetanei normopeso, i partecipanti che da giovani erano in lieve sovrappeso presentavano quasi la metà delle probabilità in più di sviluppare malattie al fegato. Quelli invece soggetti a obesità adolescenziale avevano un rischio di due volte maggiore.
Il diabete peggiora la situazione
Negli uomini che da ragazzini, oltre ad avere un eccesso di peso, soffrivano anche di diabete, i rischi aumentavano ulteriormente: gli autori hanno calcolato che le probabilità di danni al fegato erano di ben di tre volte maggiori rispetto alle persone di peso normale e non diabetiche.
Servono misure di prevenzione più efficaci
Gli esperti hanno concluso che queste scoperte devono spingere ad attuare misure di prevenzione ancora più efficaci contro l’ obesità adolescenziale. “La nostra scoperta potrebbe influenzare le politiche sanitarie, perché evidenzia la necessità di attuare interventi mirati contro il sovrappeso e l’obesità in età precoce e sottolinea, in particolare, il pericolo rappresentato dal diabete di tipo 2 come fattore di rischio per le malattie del fegato” hanno spiegato gli autori.