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Colazione, pranzo e cena a casa. Ovvero, tornare alle vecchie abitudini del passato quando mangiare in famiglia era la norma. Una consuetudine che aiuta gli adolescenti ad apprezzare il proprio corpo. Oggi, questo momento caratteristico della vita familiare è spesso dimenticato, ma andrebbe rivalutato alla luce dei suoi aspetti positivi.
Coinvolti 12mila adolescenti
È quanto hanno osservato i ricercatori della University of Missouri (Stati Uniti) in uno studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica Social Work in Public Health che ha coinvolto 12mila adolescenti, provenienti da oltre 300 scuole di tutto il territorio statunitense.La ricerca ha monitorato i comportamenti alimentari, inclusi la frequenza della colazione e dei pasti con i genitori. Oltre la metà del campione aveva riferito di fare colazione per cinque giorni alla settimana, più del 30% di farla meno di cinque giorni a settimana, mentre quasi il 17% la saltava regolarmente. Tendenzialmente erano più i maschi che le femmine a mangiare al mattino. I ricercatori hanno così potuto constatare che gli adolescenti che regolarmente mangiavano con un genitore tendevano ad avere un’immagine positiva del proprio aspetto.
Risvolti positivi
Un moti di più per mangiare in famiglia. Essere soddisfatti del proprio aspetto, infatti, aiuta i ragazzi e le ragazze ad attraversare serenamente una fase essenziale della loro crescita, con ricadute positive anche negli anni futuri, e in questo senso il ruolo dei genitori è fondamentale, come osserva Virginia Ramseyer Winter, autrice dello studio: “I comportamenti salutari di un genitore possono avere effetto a lungo termine su un bambino. I risultati di questo studio suggeriscono che una relazione positiva con il cibo, come fare colazione e mangiare in famiglia, possa associarsi con l’immagine del corpo”.
Migliora l’autopercezione
Non si deve dimenticare che l’adolescenza non è un’età facile: questo è il momento in cui i ragazzi e le ragazze cominciano a prendere consapevolezza di sé, del proprio fisico, ad avere un’autopercezione più chiara. Guardandosi allo specchio ci si può piacere o meno, si può essere soddisfatti dell’immagine riflessa o al contrario respingerla. L’immagine corporea può essere dunque positiva o negativa, con inevitabili ricadute sulla propria autostima.
Previene il disagio mentale
In questa età, poi, gli adolescenti sono sottoposti a una serie di pressioni da parte della pubblicità, della cultura e della moda, che propongono determinati modelli di bellezza. Ecco quindi che il giudizio degli altri condiziona la propria autostima. Gli adolescenti in sovrappeso, per esempio, sono tra i soggetti che più facilmente tendono a sviluppare un’immagine di se stessi negativa, con il rischio di adottare diete drastiche o di sviluppare disturbi alimentari o problemi come ansia e depressione. “Sappiamo che sviluppare dei comportamenti salutari durante l’adolescenza, come fare colazione ogni giorno e mangiare in famiglia, può avere degli effetti nel lungo periodo nell’età adulta”, ricorda la ricercatrice. Pertanto “avere una relazione sana con il cibo può avere un impatto significativo sul benessere”.