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Che il consumo di marijuana sia poco salutare per gli adolescenti è risaputo. Ora un nuovo studio, condotto da un gruppo di esperti della University of Maryland e pubblicato sulla rivista scientifica “Nature”, svela un’altra ennesima ragione per temere la cannabis: provoca danni permanenti alla corteccia cerebrale.
Considerata una droga leggera
Per marijuana si intendono le infiorescenze essiccate delle piante di cannabis. Esse contengono sostanze psicoattive stupefacenti, in grado di creare vari effetti, principalmente rilassamento, sonnolenza, alterazione della fluidità verbale e della capacità di attenzione. La cannabis è una delle droghe preferite dagli adolescenti che vogliono “provare lo sballo”.
La ricerca conferma i danni sui più giovani
I ricercatori hanno esposto alcuni topi di laboratorio molto giovani a basse dosi dell’ingrediente attivo nella marijuana per 20 giorni. Poi hanno analizzato il loro cervello. Hanno così scoperto che la cannabis provocava danni permanenti alle abilità cognitive e comportamentali degli animali e aumentava il rischio di sviluppare disordini psichiatrici come la schizofrenia. In particolare, l’uso della marijuana è risultato deleterio per la corteccia frontale, l’area del cervello che controlla le funzioni esecutive, come la pianificazione e la gestione degli impulsi. Questi effetti persistevano anche in età adulta. Se, invece, i topi venivano esposti alla cannabis quando erano già adulti, non si verificano danni al cervello.
Servono ulteriori conferme
Per avere la certezza che l’uso della marijuana causi gli stessi risultati anche nel cervello degli adolescenti occorreranno altri studi. Tuttavia, secondo gli esperti queste prime scoperte sono già significative.