Argomenti trattati
In Italia ancora non è arrivata. Negli Stati Uniti, invece, soprattutto tra i giovani delle classi agiate, è già un “must have”, ovvero una cosa di cui non si può fare a meno: è la sigaretta elettronica Juul.
Come è fatta
Prodotta dall’azienda Juul Lab, la sigaretta elettronica Juul ha le dimensioni e il peso simili a quelle di una chiave Usb: è lunga 9 cm e larga 1,5 cm. Le ricariche contenute nel kit prevedono 4 gusti diversi: menta glaciale, mix frutta, creme brulée, tabacco virginia, e quando viene utilizzata rilascia una nuvoletta di vapore così piccola che si dissolve facilmente, facilitandone l’utilizzo anche da parte di chi vuole fumare di nascosto.
Il fenomeno “juuling”
Se la sigaretta normale si fuma, e quella elettronica si “svapa”, con la Juul non si fa né una cosa, né l’altra: quando si utilizza la Juul si fa “juuling”. Un termine nuovo, di cui non esiste ancora il corrispettivo nella nostra lingua, che potrebbe contribuire a far prendere sottogamba i rischi per la salute che possono derivare dall’utilizzo di questa nuova sigaretta elettronica.
Contiene molta nicotina
Come ha spiegato Pamela Ling, professoressa alla University of California-San Francisco School of Medicine, “siccome si parla di ‘juuling’ e non di fumare, i giovani potrebbero ingenuamente pensare che l’utilizzo di questo dispositivo sia innocuo. E forse non sanno nemmeno che la Juul contiene nicotina”. In realtà ne contiene parecchia: secondo quando riporta il sito web dell’azienda produttrice, una cartuccia di ricarica offre circa duecento boccate, ossia la stessa quantità di nicotina contenuta in un pacchetto di sigarette.
Rischi per la salute
Se pensiamo che un adolescente possa fare circa trenta boccate al giorno, questo significa che è come se fumasse tre sigarette, per un totale di duecento boccate a settimana e, quindi, di un pacchetto di sigarette: numeri tutt’altro che da sottovalutare.