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Il binge eating, un disturbo del comportamento alimentare, potrebbe aumentare il rischio di suicidio fra le adolescenti. È la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University.
Diverso dalla bulimia
Il binge eating è un disturbo alimentare caratterizzato dalla tendenza ad abbuffarsi di cibo. Chi ne soffre, assume in un tempo limitato una quantità esagerata di alimenti e ha la sensazione di non riuscire a controllarsi. In genere, le abbuffate sono molto veloci e voraci e generano sensi di colpa, sofferenza e disagio. I disturbi del comportamento alimentare non sono mai provocati da una sola causa, ma dipendono da un insieme di elementi. Oltre ai fattori genetici, un ruolo importante è ricoperto da eventi particolarmente negativi, traumi, shock, separazioni, insuccessi, come una bocciatura, difficoltà sociali o familiari.
Le ragazze sono più vulnerabili
Secondo l’indagine, le adolescenti più esposte allo sviluppo del binge eating sono quelle insoddisfatte del proprio aspetto fisico. Infatti, sono soggette con maggiore frequenza a sintomi ansiosi e depressivi che, a loro volta, favoriscono proprio “l’attrazione fatale” verso il cibo. Il binge eating, però, non fa che peggiorare la situazione. Le ragazze, infatti, finiscono con il manifestare disagi più grandi, che spesso le inducono a pensare al suicidio, come l’unica soluzione alle sofferenze provate.